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Cibo
09 Settembre 2025 - 17:30
Foto di repertorio
Una tavolata lunga 400 metri, mille ospiti e oltre 60 chef: la Cena dei Mille, giunta alla sesta edizione, illumina Parma oggi - 9 settembre - trasformandosi in simbolo della candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. L’evento, firmato da Giancarlo Perbellini insieme ad Alma, Chef to Chef Emilia Romagna e Parma Quality Restaurants, ha confermato la forza di un settore che vale complessivamente 251 miliardi di euro tra export e turismo enogastronomico.
Secondo il Foodservice Market Monitor di Deloitte, quasi un ristorante full service su cinque al mondo serve piatti italiani, con Stati Uniti e Cina che assorbono oltre il 65% dei consumi. In Italia il comparto della ristorazione ha raggiunto gli 83 miliardi nel 2024, mentre l’export alimentare nazionale si è attestato a 70 miliardi, pari all’11% del totale delle esportazioni. A trainare anche la cosiddetta Dop economy, che da sola genera oltre 20 miliardi alla produzione e 11,6 miliardi di export, con 850 mila addetti lungo la filiera.
La Parma Food Valley, con le sue sei filiere simbolo – dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, passando per Barilla, Parmalat, Mutti, Rodolfi e Delicius – ha registrato nel 2024 un fatturato di 11,5 miliardi, in crescita del 22% rispetto al 2019, grazie soprattutto all’export (+67% in sei anni). Il settore alimentare parmense da solo vale il 5% del totale italiano e impiega 15.000 addetti.
Il turismo enogastronomico, dal canto suo, ha raggiunto i 40,1 miliardi di giro d’affari nel 2024, in crescita del 12% rispetto al 2023 e del 49% rispetto al 2016, con effetti positivi diffusi anche nei borghi e nelle aree rurali. La Cena dei Mille, con biglietti da 150 euro, ha destinato parte del ricavato all’acquisto di un mezzo elettrico per l’Emporio Solidale Parma, che assiste 1.900 nuclei familiari.
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