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10 Settembre 2025 - 11:35
Il Castello di Novara riapre al pubblico con una nuova veste, più funzionale e accogliente. Nei mesi scorsi sono stati completati importanti interventi di restauro finalizzati a valorizzare il complesso e a trasformarlo in un hub culturale della città.
Tra i lavori principali, il cortile interno è stato completamente rifatto con calcestruzzo lavato, materiale utilizzato nelle piazze più prestigiose d’Europa, mentre una nuova passerella, più sicura e resistente, ha sostituito la precedente, pur mantenendo l’impronta originaria dei materiali. Proseguono intanto i lavori di riqualificazione delle mura esterne, per rendere il Castello uno spazio moderno e fruibile, pronto ad ospitare eventi, mostre e iniziative culturali.
Il sindaco Alessandro Canelli ha annunciato che a breve sarà pubblicato il bando per il nuovo ristorante nella corte del Castello, definendolo “uno spazio da vivere, dove arte, cultura e bellezza si incontrano armoniosamente”.
La storia del Castello di Novara risale al 1468–1474, quando Galeazzo Maria Sforza, giovane duca di Milano, decise di trasformare Novara in un baluardo moderno della corte ducale. Ordinò la demolizione della vecchia cittadella, riutilizzando pietre, legname e ferro per costruire il nuovo Castello, cuore difensivo e simbolo del potere.
Negli anni successivi, i lavori furono rallentati da mancanza di fondi e complessità burocratiche, fino all’arrivo dell’architetto militare Bartolomeo Gadio, che ricalcolò i materiali necessari – oltre tre milioni di mattoni – e affidò la direzione del cantiere a Francesco da Trevi, nominato da Bona di Savoia. Nel 1474 il Castello era già caratterizzato da torri, merli e ponti levatoi, con squadre al lavoro giorno e notte.
Il Castello attraversò poi periodi di abbandono, venne utilizzato come carcere giudiziario e rischiò più volte la demolizione per fare spazio a nuovi quartieri. L’ultimo assedio registrato risale al 1733, dopo il quale le fortificazioni persero la loro funzione militare.
Dal 2004 al 2017, il Castello ha ritrovato il suo ruolo di monumento, trasformandosi in un polo culturale e museale. Il restauro, guidato dall’architetto Zermani, ha bilanciato il recupero dei dettagli architettonici originali con interventi coraggiosi in spazi non conservati, come la torre-porta sul lato nord. Antichità e contemporaneità si fondono oggi in una sintesi unica, dando vita a un Castello pronto per mostre, eventi e attività culturali.
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