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Salute e prevenzione
13 Settembre 2025 - 10:35
Negli ultimi anni, l’Europa è stata sempre più allerta a causa di Candida auris (anche chiamata Candidozyma auris), un fungo che spesso mostra resistenza ai farmaci antifungini. Questo microrganismo si diffonde facilmente sulle superfici e sulle apparecchiature mediche, rappresentando un rischio serio per i pazienti fragili o ospedalizzati. Secondo i dati più recenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), negli ultimi dieci anni sono stati registrati oltre 4.000 casi nell’UE e nei Paesi vicini, con un picco di 1.346 infezioni solo nel 2023.
Il dottor Diamantis Plachouras, responsabile della sezione Resistenza antimicrobica dell’ECDC, sottolinea come C. auris sia passata da casi isolati a una diffusione capillare in pochi anni. Secondo Plachouras, la chiave per contenere la diffusione rimane una diagnosi tempestiva e un controllo rapido delle infezioni ospedaliere.
Recenti focolai sono stati rilevati a Cipro, Francia e Germania. Altri Paesi, tra cui Grecia, Italia, Romania e Spagna, faticano a distinguere focolai specifici a causa della diffusione capillare del fungo. L’Italia figura tra i Paesi più colpiti, risultando terza per numero di segnalazioni. In molti casi, la trasmissione locale significativa si manifesta solo pochi anni dopo il primo episodio, evidenziando l’importanza di interventi immediati.
Solo 17 dei 36 Paesi europei hanno un sistema nazionale specifico per monitorare C. auris, e solo 15 dispongono di linee guida dedicate alla prevenzione e controllo delle infezioni. Nonostante una buona capacità laboratoristica — con 29 Paesi che dichiarano l’accesso a laboratori di riferimento — la reale diffusione del fungo potrebbe essere sottostimata.
Candida auris si diffonde principalmente attraverso il contatto con superfici, dispositivi medici contaminati o tra persone già colonizzate o infette.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i soggetti più vulnerabili sono:
Pazienti con condizioni di salute preesistenti
Persone ricoverate in ospedale o in case di cura
Chi necessita di dispositivi medici invasivi (cateteri, tubi tracheostomici, ecc.)
Pazienti con sistema immunitario compromesso
Le norme igieniche rigorose e la valutazione continua della necessità di dispositivi invasivi sono fondamentali per ridurre il rischio.
Le infezioni da C. auris si manifestano più spesso come:
Infezioni del sangue
Infezioni intra-addominali
Infezioni di ferite
Otiti
I sintomi possono essere difficili da riconoscere perché spesso i pazienti sono già ospedalizzati e affetti da altre patologie. La diagnosi si basa su colture di sangue o altri fluidi corporei, ma C. auris può essere confusa con altre specie di Candida. Solo test di laboratorio specifici possono confermare l’identità del fungo.
La maggior parte delle infezioni risponde alle echinocandine, ma alcune forme multi-resistenti richiedono combinazioni di farmaci e dosaggi più elevati, poiché possono resistere anche ad azoli e amfotericina B.
Per contenere la diffusione, è essenziale:
Identificare rapidamente contatti stretti di pazienti infetti
Isolare i pazienti in stanze singole
Garantire igiene scrupolosa del personale e dei visitatori
Decontaminare dispositivi e apparecchiature mediche
Effettuare screening specifici per C. auris e altri patogeni multiresistenti
Queste misure sono particolarmente importanti per i pazienti provenienti da aree ad alta prevalenza del fungo.
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