Cerca

Il progetto

La Bessa verso il riconoscimento di geosito regionale: primo passo per la candidatura Unesco

Approvata la scheda informativa per l'inserimento nel catasto regionale. Tavolo di lavoro con università, soprintendenza ed ecomusei

La Bessa verso il riconoscimento di geosito regionale: primo passo per la candidatura Unesco

La Riserva Naturale della Bessa si prepara a ottenere un importante riconoscimento: il sito biellese, già designato Zona Speciale di Conservazione nell'ambito della Rete Natura 2000, è candidato a diventare geosito regionale, un passo che potrebbe costituire la base per una futura candidatura a Sito Seriale UNESCO.

«La candidatura della Bessa a geosito regionale nasce dalla volontà di valorizzare e proteggere un patrimonio che è insieme testimonianza della storia naturale e umana del nostro territorio» dichiara la Commissaria dell'Ente di gestione, Erika Vallera. «L'inserimento nel catasto regionale potrà ampliare l'importanza riconosciuta a questo luogo straordinario, favorendo al contempo nuove opportunità per la divulgazione scientifica, la didattica ambientale e un turismo consapevole e sostenibile».

UN SITO DALLE CARATTERISTICHE UNICHE
La Bessa rappresenta un patrimonio scientifico e culturale di rilevanza internazionale per diversi aspetti. Dal punto di vista geologico e geomorfologico, la riserva si colloca all'interno dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea, uno dei complessi glaciali più importanti al mondo per la sua valenza stratigrafica e geomorfologica, conservando tracce delle grandi glaciazioni del Quaternario.

L'aspetto archeologico e storico è altrettanto significativo: la Bessa fu sede di imponenti attività estrattive aurifere già in epoca romana, a partire dalla conquista del territorio nel 143 a.C. Si tratta di uno dei siti minerari più antichi dell'Impero, precedendo altre grandi miniere d'oro romane, con un'attività documentata da fonti scritte che spaziano dagli autori latini fino agli studi contemporanei.

Dal punto di vista naturalistico e botanico, la presenza delle vaste discariche di ciottoli (cumuli di sfruttamento) consente lo studio della colonizzazione vegetale su substrati di età nota, offrendo un laboratorio a cielo aperto per le scienze ambientali.

L'impatto visivo del paesaggio rende inoltre la Bessa un sito altamente leggibile, ideale per attività educative e scientifiche rivolte a scuole, università e pubblico generale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.