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Farmaci da banco, l'Aifa lancia l'allarme: "Non sono caramelle"

Campagna di sensibilizzazione dell'Aifa per un uso responsabile dei farmaci da banco. Ibuprofene, diclofenac e paracetamolo i più utilizzati dagli italiani

Farmaci da banco, l'Aifa lancia l'allarme: "Non sono caramelle"

L'automedicazione rappresenta una pratica sempre più diffusa, ma non priva di insidie. Per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati all'uso scorretto dei farmaci da banco, la Heads of Medicines Agencies (Hma), la rete dei capi delle Agenzie europee dei medicinali, ha lanciato la campagna congiunta "I farmaci non sono caramelle".

Un messaggio diretto e chiaro che vuole mettere in guardia dai pericoli di un approccio superficiale verso medicinali che, pur essendo acquistabili senza prescrizione medica in farmacia, parafarmacia e supermercato, mantengono la loro natura di prodotti farmaceutici con specifici rapporti beneficio-rischio.

L'ALLARME DELL'AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
«I farmaci da banco sono importanti per prendersi cura della propria salute e infatti sono largamente utilizzati dai cittadini, ma devono essere usati sempre in modo responsabile» dichiara Robert Nisticò, presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco. «Ognuno di noi deve essere consapevole che non sono caramelle: si tratta comunque di medicinali con un rapporto beneficio-rischio, così come i farmaci con obbligo di prescrizione medica».

L'avvertimento arriva non a caso: un uso scorretto di questi medicinali può causare seri effetti indesiderati e perfino dipendenza, rendendo fondamentale una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.

La campagna si concentra su pochi messaggi chiave, facilmente seguibili da tutti i cittadini per utilizzare in sicurezza questi prodotti. «Prima di assumere qualsiasi medicinale da banco, è importante controllare sempre la confezione e il foglio illustrativo per verificare come assumerlo correttamente e per quanto tempo» riassume Nisticò.

Le raccomandazioni includono:

  • verificare sempre dosaggio e modalità di assunzione sul foglio illustrativo;
  • rispettare i tempi di trattamento indicati;
  • consultare un professionista sanitario in caso di dubbi;
  • rivolgersi immediatamente al medico se non si registrano miglioramenti o si manifestano effetti indesiderati gravi.

I numeri dell'automedicazione in Italia testimoniano l'ampiezza del fenomeno: nel 2023 gli italiani hanno speso 3,03 miliardi per farmaci di automedicazione, acquistati sia in farmacia che negli esercizi commerciali.

L'ibuprofene si conferma il primo principio attivo per spesa, subito seguito da diclofenac e paracetamolo. Cifre che rendono ancora più urgente la necessità di educare i consumatori a un approccio responsabile verso questi prodotti, ricordando che la facilità di acquisto non deve tradursi in superficialità nell'utilizzo. 

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