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Un farmaco potrebbe cambiare la cura del tumore al seno: cosa dicono i ricercatori

Nei test sperimentali le masse sono regredite dopo una sola dose. Prima di provarlo sui pazienti ci vorrà tempo

Un farmaco potrebbe cambiare la cura del tumore al seno: cosa dicono i ricercatori

Un unico trattamento capace di eliminare i tumori al seno nei modelli di laboratorio. È quanto hanno osservato i ricercatori dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, che hanno sviluppato una nuova molecola chiamata ErSO-TFPy.

Nei test preclinici, il farmaco ha cancellato il 100% dei tumori di piccole dimensioni e ridotto in maniera netta anche quelli più grandi. I risultati, pubblicati sulla rivista ACS Central Science, aprono prospettive interessanti per il trattamento del carcinoma mammario, in particolare nella forma ER+ (positiva al recettore degli estrogeni), che rappresenta la tipologia più diffusa di tumore al seno.

Lo studio è stato coordinato dal professor Paul J. Hergenrother, in collaborazione con il Carl R. Woese Institute for Genomic Biology, il Dipartimento di bioscienze comparate e la società Systems Oncology di Scottsdale.

Il farmaco nasce come evoluzione di un’altra molecola, ErSO, che nel 2022 aveva già mostrato di poter eliminare i tumori nei topi, ma con effetti collaterali importanti. La nuova versione, ErSO-TFPy, sembra avere mantenuto l’efficacia migliorando la tolleranza: nei test condotti su topi, ratti e cani beagle, non sono stati registrati danni evidenti.

I ricercatori hanno osservato che una singola dose di ErSO-TFPy è in grado di uccidere le cellule tumorali inducendo necrosi, cioè portandole letteralmente alla morte. Nei tumori piccoli l’effetto è stato totale, con regressione completa nel 100% dei casi. Nei tumori più grandi, anche di dimensioni comprese tra 500 e 1500 millimetri cubici, si sono viste riduzioni marcate e in alcuni casi la completa eliminazione.

Non si tratta solo di colture cellulari: la molecola si è dimostrata efficace anche su tumori umani trapiantati negli animali da laboratorio. Il carcinoma mammario ER+ è oggi trattato con chirurgia, chemioterapia e lunghe terapie ormonali che possono durare fino a dieci anni. Questi trattamenti hanno migliorato la sopravvivenza, ma spesso comportano effetti collaterali importanti, come osteoporosi, rischio di trombosi o disfunzione sessuale, con un impatto diretto sulla qualità della vita.

Un farmaco capace di agire con poche somministrazioni e senza gravi effetti collaterali potrebbe rivoluzionare la cura del tumore al seno. Come evidenzia il professor Hergenrother, è raro che una molecola riduca i tumori negli animali e ancora più eccezionale che li elimini del tutto dopo una sola dose. Tuttavia, lo studio è ancora in fase preclinica: serviranno anni di test per valutarne la sicurezza e capire se ErSO-TFPy potrà diventare una terapia reale.

La ricerca resta promettente, considerando che il carcinoma mammario è il tumore più diffuso in Italia (55.000 nuovi casi l’anno) e il secondo al mondo (2,3 milioni di diagnosi). Parallelamente, altre terapie innovative mostrano risultati incoraggianti, come T-DM1, che riduce del 50% il rischio di morte o recidiva nelle pazienti con carcinoma mammario HER2+.

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