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diritti sociali
17 Settembre 2025 - 00:30
Immagine di repertorio
Dal 1° gennaio 2026 la legge 104 si rinnova con misure che rafforzano i diritti dei lavoratori e sostengono chi si prende cura di persone con disabilità. Le novità riguardano sia i permessi, sia le modalità di riconoscimento della disabilità, con l’obiettivo di rendere più semplice la conciliazione tra vita professionale e assistenza familiare.
Tra i cambiamenti più rilevanti c’è l’introduzione di dieci ore retribuite aggiuntive ogni anno, che si sommano ai tre giorni di permesso mensile già previsti. Queste ore potranno essere utilizzate per visite mediche, esami o terapie, anche in casi urgenti, a condizione che la prestazione sia certificata. La misura interessa sia i lavoratori affetti da patologie oncologiche o invalidanti sia i familiari che assistono persone con disabilità grave.
La riforma conferma inoltre il congedo straordinario fino a un massimo di 24 mesi complessivi nell’arco della vita lavorativa, con stipendio e contributi garantiti. Al termine di questo periodo, i dipendenti avranno priorità nell’accesso allo smart working, se compatibile con le esigenze dell’azienda, così da favorire un rientro meno gravoso.
Sul fronte sanitario, il decreto legislativo 62/2024 ha introdotto nuove modalità di valutazione: la cosiddetta “valutazione multidimensionale”, già operativa in molte province dal 2025, consente iter più rapidi e coordinati. L’INPS diventa accertatore unico e riceverà direttamente dai medici i certificati introduttivi, con l’obiettivo di uniformare il sistema su tutto il territorio entro il 2027.
Le nuove disposizioni si applicano ai dipendenti pubblici e privati, anche part-time, con permessi calcolati in proporzione all’orario di lavoro. Sono inclusi genitori, coniugi, partner e parenti entro il terzo grado. Le domande dovranno essere presentate all’INPS, corredate da documentazione medica aggiornata.
Secondo le stime delle organizzazioni sindacali, i cambiamenti interesseranno centinaia di migliaia di famiglie. L’aggiunta di ore retribuite e la conferma del congedo biennale rappresentano un aiuto concreto per chi si trova a gestire cure frequenti o assistenza continuativa. La legge 104 del 1992, pensata per garantire integrazione e diritti alle persone con disabilità, rafforza così il suo ruolo di strumento essenziale del welfare italiano.
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