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DAL TRIBUNALE

Torino, condannato per rapina dopo il furto di una lattina da 1,50 euro

Senza rito abbreviato né attenuanti, la pena teorica avrebbe potuto toccare i cinque anni di reclusione

Torino, condannato per rapina dopo il furto di una lattina da 1,50 euro

Una lattina da un euro e mezzo, nascosta in un borsello. Poi, il tentativo di uscire dal supermercato senza pagare, l’intervento del responsabile e le minacce: «Se ti incontro per strada, sei morto». Da lì, l’accusa di rapina. Oggi, 25 settembre, per quell’episodio avvenuto a fine agosto nel punto vendita Carrefour di piazza Carlo Felice, è arrivata la condanna. Undici mesi e venticinque giorni di reclusione, pena sospesa con la condizionale: questa la misura decisa dalla giudice Giulia Maccari, al termine del processo celebrato con rito abbreviato. L’imputato è un 24enne residente in Toscana, di origine senegalese. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena più severa: venti mesi. Il tribunale ha però riconosciuto le attenuanti generiche e applicato l’attenuante del fatto di lieve entità, richiamando la giurisprudenza della Cassazione. Elementi che hanno ridotto l’entità della condanna, evitando al giovane l’ingresso in carcere. Resta tuttavia la qualificazione del fatto come rapina, per via delle minacce rivolte all’addetto, dopo il tentativo di furto. Secondo la ricostruzione dibattimentale, l’imputato avrebbe prelevato una lattina dagli scaffali, occultandola nel proprio zaino o borsello. Fermato alle casse, sarebbe nata una colluttazione verbale, sfociata nelle frasi minacciose nei confronti del dipendente del supermercato. Dopo l’arresto, il giovane avrebbe chiesto scusa, spiegando di essere a Torino solo per un giorno, per una visita, e di aver dimenticato il portafoglio. Ha anche offerto, tramite il proprio legale, un risarcimento simbolico di 50 euro al punto vendita, non ancora formalizzato al momento della sentenza. Senza rito abbreviato né attenuanti, la pena teorica avrebbe potuto toccare i cinque anni di reclusione, come indicato nell’avviso di conclusione delle indagini. L’abbreviato ha garantito lo sconto di un terzo, come previsto, mentre la sospensione condizionale — se non revocata — eviterà la detenzione.

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