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Il progetto

UniTo va a Torre Pellice: nasce il primo percorso sensoriale per ciechi e ipovedenti del progetto IDEM

Progetto che trasforma le sfide delle aree montane in opportunità di sviluppo sociale attraverso soluzioni come rampe mobili, mappe accessibili e segnaletica semplificata

UniTo va a Torre Pellice: nasce il primo percorso sensoriale per ciechi e ipovedenti del progetto IDEM

A Torre Pellice ha preso forma la prima delle dieci idee progettuali nate nell'ambito di IDEM – Inclusive Design Empowerment Mountain, con la realizzazione di un percorso di orientamento visivo e sensoriale per ciechi e ipovedenti e di un corrimano davanti ai locali del Riuso – APS. L'associazione, impegnata nella vendita di oggetti usati per finanziare attività filantropiche, ospita così il primo esempio concreto di un progetto che punta a trasformare le aree montane in laboratori di innovazione sociale.

L'iniziativa promuove accessibilità e inclusione nei territori montani del Nord-Ovest italiano ed è inserita nel programma NODES – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, finanziato dal PNRR. Il coordinamento è affidato al professor Paolo Giaccaria dell'Università degli studi di Torino – Dipartimento ESOMAS.

UN MODELLO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Realizzato da Hackability APS con l'Università di Torino in collaborazione con il GAL Escartons e Valli Valdesi, IDEM ha trasformato le sfide tipiche delle aree montane – spopolamento, fragilità infrastrutturale e accesso ai servizi – in opportunità per rafforzare il tessuto sociale e stimolare l'innovazione territoriale. Il progetto si fonda su un modello di co-design che coinvolge cittadini, istituzioni, associazioni e professionisti in processi partecipativi e orizzontali.

Il percorso sensoriale realizzato al Riuso è stato ideato insieme a un gruppo di cittadini di Torre Pellice e Luserna San Giovanni da un team composto da Francesca Testolin, Davide Andreana, Giulio Lorenzo Pezzano, Giovanni Perrone e Martina Bicchierai, sotto la supervisione di Fabrizio Mesiano di Hackability.

Il progetto ha registrato una partecipazione superiore alle aspettative, raccogliendo 90 candidature tra dicembre 2024 e febbraio 2025, più del doppio dell'obiettivo iniziale. Quaranta partecipanti sono stati attivi in laboratori di co-design, osservazioni immersive e prototipazione. Il lavoro si è articolato in 5 fasi operative: analisi del contesto, mappatura degli stakeholder, coinvolgimento della comunità, co-progettazione, prototipazione ed evento finale. Durante le attività sul territorio sono stati analizzati oltre 10 spazi pubblici e culturali tra Torre Pellice e Luserna San Giovanni.

I risultati del progetto comprendono diverse tipologie di interventi. Per l'accessibilità sono state sviluppate soluzioni come rampe mobili, mappe accessibili e segnaletica semplificata. Gli spazi pubblici sono stati ripensati con arredi modulari, giochi inclusivi e isole di socialità intergenerazionale. Sul fronte della comunicazione accessibile, il progetto ha prodotto siti web inclusivi, materiali informativi e un'identità visiva condivisa.

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