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Il caso

Caso Garlasco, slitta l’analisi dei telefoni e pc di Venditti e del padre di Sempio previsti a Pinerolo

L’avvocato Aiello blocca temporaneamente le copie forensi nell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari

Caso Garlasco, slitta l’analisi dei telefoni e pc di Venditti e del padre di Sempio previsti a Pinerolo

Slitta a data da destinarsi l’accertamento tecnico irripetibile per estrarre la copia forense dai cellulari e dai pc di Mario Venditti e Giuseppe Sempio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia sulla presunta corruzione legata all’archiviazione di Andrea Sempio nel 2017.

L’analisi, prevista per lunedì 3 novembre a Pinerolo, è stata sospesa dopo la mossa del difensore di Venditti, l’avvocato Domenico Aiello, che ha formalizzato al gip e alla Procura generale la riserva di richiedere incidente probatorio entro 10 giorni. Secondo il legale, gli accertamenti non possono essere effettuati senza la supervisione di un giudice terzo, considerando che la Procura non si sarebbe adeguata al precedente annullamento disposto dal Tribunale del Riesame il 17 ottobre.

La decisione di Aiello ha di fatto “anestetizzato” le analisi: secondo il Codice di procedura penale, se prima del conferimento dell’incarico l’indagato formula riserva di incidente probatorio, il pm non può procedere agli accertamenti salvo che siano indifferibili. Eventuali copie forensi realizzate senza rispettare questo passaggio sarebbero inutilizzabili in un eventuale processo.

L’ex procuratore aggiunto Venditti è accusato di aver ricevuto denaro per scagionare Andrea Sempio, figlio di Giuseppe Sempio, archiviato nel 2017 per l’omicidio Poggi. Secondo gli inquirenti, la presunta corruzione passerebbe da somme pari a 20-30 mila euro, annotate in un “pizzino” trovato a casa Sempio, anche se, secondo le indagini, i pagamenti avrebbero riguardato persone diverse dagli avvocati di fiducia.

Le indagini fanno riferimento a un’intercettazione ambientale del 10 febbraio 2017 in cui Giuseppe Sempio parlava di “trovare la formula di pagare quei signori”. Per lui, come dichiarato a verbale, si trattava di pagamenti agli avvocati, ma gli inquirenti ritengono che la destinazione effettiva delle somme fosse diversa.

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