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i contratti
06 Novembre 2025 - 18:05
Aumenti in busta paga, pagamento degli arretrati e nuove tutele. È stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024, che coinvolge 1 milione e 286 mila lavoratori tra docenti, personale Ata, ricercatori, tecnologi e dipendenti universitari.
Per gli insegnanti gli incrementi medi saranno di circa 150 euro al mese, con punte fino a 185 euro per chi ha oltre 35 anni di servizio. Previsti anche aumenti di circa 240 euro per ricercatori e tecnologi. Oltre agli adeguamenti stipendiali, la firma sblocca il pagamento degli arretrati del biennio passato: ogni docente riceverà in media circa 2mila euro lordi.
Nell’intesa sono inserite anche nuove garanzie per il personale, tra cui una copertura sanitaria gratuita che consentirà rimborsi fino a 3mila euro per spese mediche.
L’accordo, siglato tra l’Aran e la maggior parte delle sigle sindacali, non è stato firmato dalla Cgil, che ha espresso riserve sul metodo e sull’entità dell’aumento.
Soddisfatto invece il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha definito l’intesa «un risultato storico». «Tre contratti firmati in un solo mandato di governo non si erano mai visti – ha commentato –. È un segnale concreto di attenzione verso il personale della scuola, dell’università e della ricerca, che rappresenta il cuore pulsante della nostra crescita culturale e scientifica».
Con il rinnovo del contratto, il Ministero punta a valorizzare la professione docente e a migliorare le condizioni di lavoro di chi opera ogni giorno nel sistema dell’istruzione, in attesa del prossimo tavolo per il triennio 2025-2027.
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