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Anche a Torino, i farmacisti sono scesi in piazza

Protesta in piazza Castello per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 agosto. Camici bianchi e sindacati chiedono aumenti, più tutele e formazione per la nuova “farmacia dei servizi”

Anche a Torino, i farmacisti sono scesi in piazza

Le farmaciste e i farmacisti provenienti da tutto il Piemonte si sono ritrovati questa mattina in piazza Castello a Torino per manifestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 agosto.

Con indosso i camici bianchi e le bandiere dei sindacati, i lavoratori delle farmacie private hanno fatto sentire la loro voce chiedendo un aumento salariale adeguato all’inflazione, una migliore conciliazione tra vita e lavoro, percorsi di formazione continua e una reale valorizzazione delle competenze professionali.

La mobilitazione fa parte dello sciopero nazionale proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che coinvolge circa 60 mila addetti del settore in tutta Italia. A Torino, la manifestazione piemontese ha raccolto adesioni da tutte le province, a testimonianza di un malessere diffuso tra i farmacisti dipendenti, che lamentano anni di immobilismo contrattuale e di scarsa attenzione alle esigenze della categoria.

“Il settore sta cambiando rapidamente con la cosiddetta farmacia dei servizi – spiegano i rappresentanti sindacali – ma ai lavoratori non vengono riconosciuti né nuovi diritti né una retribuzione adeguata al ruolo crescente che rivestono nella sanità territoriale”.

I sindacati chiedono dunque un rinnovo immediato del contratto e un confronto serio con le associazioni datoriali per costruire un modello di farmacia capace di rispondere alle nuove esigenze dei cittadini e di garantire condizioni di lavoro dignitose a chi ogni giorno è in prima linea nel servizio sanitario.

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