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L'evento

Torna il mercatino di Natale che sostiene le famiglie più fragili per la sua 22esima edizione

Sabato 29 e domenica 30 novembre alla scuola primaria Michele Coppino ci sarà l'evento di quartiere, organizzato dall'associazione Scuola e Futuro

Torna il mercatino di Natale che sostiene le famiglie più fragili per la sua 22esima edizione

Uno dei corridoi della scuola durante l'edizione dell'anno scorso

«È un appuntamento che ormai fa parte della nostra storia», racconta Carlotta de’ Castiglione, presidente dell’associazione Scuola e Futuro. Il Mercatino di Natale, organizzato nei locali della scuola primaria Michele Coppino, è arrivato alla ventiduesima edizione ed è un evento molto partecipato che coinvolge direttamente le famiglie e le attività del territorio. Una parte dei fondi raccolti viene devoluta a realtà solidali del territorio come UGI, che accoglie le famiglie dei bambini in cura al Regina Margherita, e Terza Settimana Onlus, impegnata nel social market e in servizi per persone senza fissa dimora, e il resto del ricavato al fondo di solidarietà dell’Istituto Foscolo.

Accanto alle famiglie, ogni anno rispondono all’appello anche numerose attività commerciali del quartiere, sempre partecipi nel donare prodotti nuovi o articoli in buono stato che possano arricchire i banchetti del mercatino. «Le attività del quartiere, ma anche quelle fuori, spesso ci portano molti prodotti che usiamo per i banchetti e il buffet», sottolinea de’ Castiglione. «Che siano grandi collaborazioni o piccole attività, c’è molta vicinanza e grande forza partecipativa per questo evento». Il Mercatino, che quest’anno si svolgerà sabato 29 (12-19) e domenica 30 (11-18) novembre, si presenta come un vero villaggio natalizio diffuso: giochi rimessi a nuovo, libri per adulti e bambini, abbigliamento e oggetti vintage, cosmetici donati dalle farmacie, oggettistica e prodotti offerti da negozianti del quartiere, e anche il pozzo dei desideri. Tutto viene messo a disposizione del pubblico a offerta libera. La scuola si anima anche grazie ai laboratori creativi, alle attività di lettura, alle foto con Babbo Natale, ai dolci preparati dalle famiglie e al ristorantino che per due giorni trasforma i refettori in una piccola trattoria. «Tutto quello che riusciamo a fare - conclude de’ Castiglione - nasce dalla collaborazione tra famiglie, scuola, volontari e realtà del territorio».

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