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13 Novembre 2025 - 13:11
Simone Ruzzi, noto online come "Cicalone" per i suoi video che denunciano la microcriminalità nella metropolitana di Roma, è stato vittima di un’aggressione alla stazione Ottaviano della linea A. Il creator romano stava documentando alcune situazioni a rischio quando è stato colpito alle spalle da un gruppo numeroso di persone.
Il videomaker ha riportato ferite al volto e contusioni, ed è stato soccorso sul posto dal personale sanitario prima di essere trasportato in ospedale per accertamenti. La sua testimonianza, diffusa sui social, ha nuovamente acceso i riflettori sulla sicurezza dei mezzi pubblici della Capitale e sui pericoli affrontati da chi documenta episodi di borseggio nelle stazioni e sui treni della metro.
L’aggressione alla stazione Ottaviano
L’episodio si è verificato in una delle fasce orarie più affollate alla stazione Ottaviano, nodo strategico della linea A. Secondo quanto emerso finora, Cicalone stava registrando video per monitorare l’attività dei borseggiatori. La dinamica dell’aggressione è ancora al vaglio degli investigatori, che stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza e ascoltando eventuali testimoni presenti.
Le ferite e il ricovero
Dopo l’attacco, Ruzzi ha riportato escoriazioni e contusioni al volto, documentate attraverso foto pubblicate sui suoi profili social. Sebbene le lesioni non siano gravi, l’episodio ha evidenziato quanto possano essere rischiose le riprese nelle stazioni più frequentate della città.

La testimonianza dello youtuber
In un messaggio pubblicato sui social dopo l’aggressione, Cicalone ha raccontato di essere stato colpito alle spalle da un gruppo di dieci persone: “Infami, presi da dietro in dieci”, ha scritto, sottolineando l’imprevedibilità dell’attacco. L’esatta identificazione del numero degli aggressori è ora oggetto di indagine.
Indagini in corso
La polizia ha avviato verifiche per risalire all’identità dei responsabili, analizzando i filmati di sorveglianza e raccogliendo le dichiarazioni dei presenti. L’obiettivo è ricostruire con precisione la sequenza dei fatti e chiarire la dinamica dell’aggressione.
Il lavoro di Cicalone contro i borseggiatori
Negli ultimi mesi, Ruzzi ha pubblicato numerosi video documentando episodi di microcriminalità nelle stazioni della metropolitana di Roma. Il suo impegno ha riscosso ampia attenzione, ma lo ha esposto a rischi concreti, come dimostra l’aggressione alla stazione Ottaviano. Il suo lavoro ha anche sollevato la questione della sicurezza nelle aree più affollate dei mezzi pubblici.
Chi è Simone Ruzzi
Romano, videomaker e influencer, Ruzzi ha costruito una forte presenza online grazie ai contenuti sulla sicurezza urbana. Conosciuto come Cicalone, monitora quotidianamente le stazioni più trafficate della città, mostrando borseggiatori in azione e sensibilizzando gli utenti dei mezzi pubblici. Il suo approccio diretto e il reportage costante lo hanno reso uno dei principali creator nel settore della denuncia civile.
Perché la metro di Roma è un contesto a rischio
Le principali stazioni della Capitale, come Termini, Spagna, Barberini e Ottaviano, registrano un flusso costante di passeggeri, creando l’ambiente ideale per borseggiatori organizzati. Questi operano in gruppo, approfittando di affollamenti e momenti di confusione per sottrarre borse e portafogli. Nonostante pattuglie più numerose e sorveglianza rafforzata, il controllo delle zone più critiche resta complesso.
L’organizzazione dei gruppi di borseggiatori
Le bande che operano nella metro sono spesso strutturate: alcuni osservano, altri distraggono le vittime, altri ancora eseguono il furto. Questa strategia permette loro di muoversi in modo coordinato e riduce il rischio di identificazione, trasferendo rapidamente gli oggetti rubati tra i membri del gruppo.
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