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Il caso
26 Novembre 2025 - 07:10
«Lo perdoniamo». Parole di Madre Odilla, ex insegnante e oggi madre generale dell’Istituto Suore Immacolatine, il plesso dove lavora Gianni, maestro minacciato da Said Alì, detto Don Alì, che un mese fa aveva girato un video in cui minacciava lui e sua figlia di soli tre anni. «Non abbiamo mai avuto dubbi», dice Madre Odilla. «Le accuse del 24enne, che sosteneva che il maestro avesse fatto del male a un bambino, erano infondate. Gianni lavora con noi da vent’anni».

Il maestro Gianni tra gli avvocati Davide Salvo e Davide Noviello
Nonostante la fiducia totale nel docente, la scuola ha comunque invitato le famiglie a segnalare eventuali problemi di cui non fossero a conoscenza. La risposta è stata unanime: sostegno pieno al maestro e alla sua professionalità. Gianni è rientrato a scuola dopo venti giorni a casa, probabilmente il periodo più difficile della sua vita. «Quella è stata la fase più dura. Ho dovuto proteggere mia figlia, la mia famiglia… e me stesso. Quando lui, Don Alì, e i suoi amici ci hanno accerchiato, mia figlia si è spaventata», racconta il maestro, commosso. Nel video, la bambina di tre anni si aggrappa alla gamba del padre. «Ho cercato di coprirle il viso, gli occhi, le orecchie… non volevo che vedesse cosa stava accadendo. Vedevo la paura nei suoi occhi e sentivo il suo tremore. E io non potevo far altro che tenerla stretta».
Gianni prosegue: «Ho pensato solo a proteggerla. A coprirle il corpo e a impedire che vedesse la violenza davanti ai suoi occhi. Era terrorizzata. Per venti giorni, ogni momento è stato un pensiero fisso: e se avessero fatto qualcosa?». Il maestro sottolinea anche l’importanza della comunità scolastica: «Le famiglie, gli ex allievi, i colleghi, tutti hanno espresso solidarietà. Questo sostegno è stato fondamentale per me e per mia figlia». Al ritorno in classe, sul registro una scritta: “bentornato Maestro”. Nella scuola, dove Gianni è anche referente per il bullismo, non si erano mai verificati episodi simili. Don Alì è stato arrestato venerdì sera alle 21.50. Due complici sono sottoposti all’obbligo di firma due volte al giorno in commissariato. Tutti e tre sono difesi dall’avvocato Federica Galante, che ha dichiarato: «Ci sono stati gli interrogatori: tutti i miei assistiti hanno dato la stessa versione dei fatti». La difesa potrebbe chiedere un riesame della misura o istanze per misure cautelari alternative. Il Don di Barriera di Milano è stato portato nel carcere delle Vallette, padiglione A, isolato dagli altri detenuti per la propria sicurezza, dopo le minacce ricevute online nei confronti del 24enne.La scuola e il maestro, assistiti dagli avvocati Davide Salvo e Davide Noviello, hanno presentato una diffida stragiudiziale. La richiesta ammonta a un milione di euro per l’istituto e 150mila euro per il maestro e la figlia. «Lo perdoniamo, che possa uscire migliore da questa esperienza», ripete Madre Odilla.
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