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Economia globale
28 Marzo 2025 - 14:00
Tesla diventa capace di navigare tra le sfide imposte dai dazi del 25% voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sui veicoli importati. Mentre molte case automobilistiche subiscono pesanti contraccolpi, Tesla sembra resistere meglio di altre, grazie a una strategia aziendale che la posiziona in modo unico nel mercato.
L'annuncio dei dazi ha scosso il settore automobilistico, con effetti immediati sui mercati finanziari. A New York, le azioni di Tesla hanno registrato un incremento del 4%, un contrasto netto rispetto alle perdite subite da Ford (-4%), General Motors (-9%) e Stellantis (-2%). Anche in Europa, colossi come Ferrari e Mercedes hanno visto un calo superiore al 2%. Gli analisti di Bernstein, guidati da Daniel Roeska, hanno sintetizzato la situazione con la frase "Tesla vince, Detroit sanguina", sottolineando come Tesla sia il "chiaro vincitore dal punto di vista strutturale".
Nonostante Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, abbia espresso preoccupazioni riguardo all'impatto dei dazi, la struttura operativa dell'azienda sembra offrirle un vantaggio competitivo. Tesla, infatti, è meno dipendente dalle importazioni rispetto ai suoi concorrenti, il che le consente di ammortizzare meglio l'impatto delle tariffe. Tuttavia, il direttore finanziario di Tesla, Vaibhav Taneja, ha avvertito che le reazioni commerciali internazionali potrebbero danneggiare le operazioni globali dell'azienda, dato che il 51% dei ricavi proviene da vendite fuori dagli Stati Uniti.
Nonostante la relativa resilienza, Tesla non è completamente immune ai movimenti del mercato. La prospettiva di ulteriori dazi, in particolare quelli del 20% sulle merci cinesi, ha già contribuito a una perdita del 30% del valore delle azioni Tesla negli ultimi due mesi. Inoltre, secondo Adam Jones di Morgan Stanley, i dazi potrebbero far aumentare il prezzo medio delle auto negli Stati Uniti di quasi 6.000 dollari, un fattore che potrebbe influenzare la domanda dei consumatori.
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