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ECONOMIA

Assegno Unico Inps: ecco la data da segnare per non perdere gli arretrati

Chi non aggiorna l’Isee rischia di ricevere solo l’importo minimo. Tutto quello che c’è da sapere per non lasciare indietro quanto spetta

Assegno Unico Inps: ecco la data da segnare per non perdere gli arretrati

È iniziato il conto alla rovescia per le famiglie che ricevono l’Assegno unico e non hanno ancora aggiornato l’Isee. Il termine ultimo è fissato per domenica 30 giugno. Chi provvede in tempo, potrà ottenere un ricalcolo dell’importo spettante a partire da marzo e ricevere anche gli arretrati eventualmente maturati nei mesi scorsi. Si tratta di un passaggio importante, utile sia a ottenere un’indicazione più precisa della propria fascia economica sia a evitare che l’Inps continui a erogare l’importo minimo.

Come ricordano fonti ufficiali, ogni annualità dell’Assegno unico decorre dal 1° marzo e termina il 28 febbraio dell’anno successivo. Per ottenere la prestazione, è necessario presentare apposita domanda all’Inps, oppure tramite patronato, preferibilmente allegando una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida. In ogni caso, l’Assegno spetta a tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni, e anche oltre in caso di figli con disabilità.

In assenza di un Isee valido, l’importo dell’assegno viene calcolato secondo la fascia economica base, corrispondente al minimo previsto: 57 euro per ciascun figlio. Chi invece ha già presentato una domanda priva di Isee ha la possibilità, fino al 30 giugno, di farsi calcolare e trasmettere la DSU aggiornata e così ottenere il pagamento delle maggiori quote arretrate per il periodo compreso tra marzo e giugno.

L’Isee – Indicatore della Situazione Economica Equivalente – serve a valutare la condizione economica di un nucleo familiare. Si ottiene presentando la DSU, che raccoglie sia dati autodichiarati dall’utente, sia dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. La DSU si riferisce al nucleo familiare alla data della dichiarazione; ai redditi del secondo anno solare precedente e al patrimonio (mobiliare e immobiliare) posseduto al 31 dicembre di due anni prima.

La DSU precompilata si può ottenere attraverso il servizio online "Portale unico Isee", accedendo con credenziali SPID, CIE o CNS. La persona che compila la dichiarazione si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato. Per completare la DSU è necessario trasmettere i dati e ricevere l’autorizzazione alla precompilazione da parte di tutti i maggiorenni del nucleo familiare, oppure fornire specifici elementi di riscontro su reddito e patrimonio.

Dal 2022 è attiva la possibilità di autorizzare la precompilazione con le proprie credenziali digitali, semplificando così l’intero processo. In alternativa, si può procedere manualmente, indicando per ciascun maggiorenne i dati richiesti.

L’Assegno unico e universale è un beneficio economico attribuito alle famiglie con figli a carico. Spetta per ogni figlio minorenne, a partire dal settimo mese di gravidanza, e fino ai 21 anni in presenza di determinate condizioni (formazione scolastica o professionale, iscrizione all’università, tirocinio con reddito inferiore a 8.000 euro annui, registrazione come disoccupato o servizio civile). Per i figli disabili non ci sono limiti d’età.

Si definisce “unico” perché sostituisce le precedenti misure di sostegno alla famiglia e “universale” perché è garantito a tutte le famiglie, anche a chi ha un Isee superiore a 45.939,56 euro o non lo presenta affatto. In questi casi, viene comunque riconosciuto nella misura minima.

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