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Economia
25 Luglio 2025 - 14:30
Giornata nera per Puma a Francoforte, dove le azioni sono sprofondate del 16% dopo la diffusione dei risultati preliminari del secondo trimestre, inferiori alle attese, e il taglio delle stime per l’intero anno. Una contrazione violenta che riflette le difficoltà profonde del gruppo tedesco, alle prese con un calo generalizzato delle vendite e un contesto macroeconomico instabile.
Secondo quanto comunicato, le vendite sono diminuite del 2% nel trimestre (a parità di cambi), fermandosi a 1,94 miliardi di euro. Le criticità maggiori si sono concentrate nei mercati chiave: Nord America -9%, Europa -4%, Greater Cina -4%. In flessione anche l’area Apac (-2,5%), mentre America Latina (+16%) ed Eemea (+0,5%) sono le uniche macro-aree con dati in crescita.
La performance negativa ha colpito soprattutto il canale wholesale (-6,3%), mentre la vendita diretta (dtc) ha registrato un +9,2%, sostenuta in particolare dalla crescita a due cifre dell’e-commerce. Tra i segmenti di prodotto, solo le calzature hanno mostrato un dato positivo (+5%), ma non abbastanza da compensare il calo di abbigliamento (-10,7%) e accessori (-6,4%).
Anche i margini si sono ridotti: il profitto lordo è calato di 70 punti base, fermandosi al 46%, penalizzato da attività promozionali aggressive e effetti valutari sfavorevoli. Il risultato operativo rettificato (ebit) è sceso a -13,2 milioni di euro, mentre la perdita netta è stata di 247 milioni, complice anche la svalutazione di attività fiscali differite negli Stati Uniti e in Cina.
Alla luce dei risultati e dell’incertezza globale, Puma ha tagliato le previsioni per l’intero anno fiscale: la crescita delle vendite, prima attesa tra bassa e media cifra, è stata sostituita da una stima di calo a doppia cifra bassa. Per l’ebit, Puma prevede ora una perdita, contro la precedente previsione di utile tra 445 e 525 milioni di euro. Ridimensionati anche i piani di investimento: gli investimenti in conto capitale per il 2025 scendono da 300 a 250 milioni di euro.
Secondo l’agenzia Radiocor, gli analisti evidenziano che Puma fatica ad attrarre i consumatori, e il ritorno delle sneaker retrò come la Speedcat non ha avuto l’effetto trainante sperato. Le difficoltà erano già note, tanto che ad aprile è stato nominato un nuovo CEO, Arthur Hoeld, ex dirigente di Adidas, che ha assunto ufficialmente l’incarico il 1° luglio con l’obiettivo di invertire una rotta sempre più preoccupante.
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