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Agricoltura

Grano tenero, Coldiretti denuncia l’aumento delle importazioni in Piemonte

Le importazioni di frumento tenero hanno raggiunto i 56 milioni di quintali, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente

Grano tenero, Coldiretti denuncia l’aumento delle importazioni in Piemonte

Coltivazione grano tenero in Piemonte

Nel 2024 le importazioni di frumento tenero in Italia hanno raggiunto i 56 milioni di quintali, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. In Piemonte, secondo i dati diffusi da Coldiretti Piemonte insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, sono arrivati oltre 7 milioni di quintali in più rispetto al 2023.

L’aumento riguarda in particolare i flussi provenienti da Ungheria, Austria e Francia, ma soprattutto da Paesi extra UE come Ucraina, Canada e Nord America. Coldiretti sottolinea che in queste aree vengono utilizzati metodi di coltivazione non ammessi in Europa da anni, come il ricorso al glifosato in pre-raccolta.

Il Piemonte rappresenta una delle aree cerealicole più rilevanti a livello nazionale, con una superficie coltivata a grano tenero pari a circa 79.000 ettari (oltre il 13% del totale italiano), più di 11.000 aziende attive e una produzione media di 4,5 milioni di quintali, equivalente al 9% del dato nazionale.

Dal 2020 è operativo il progetto “Filiera Gran Piemonte”, nato dalla collaborazione tra Coldiretti e Consorzio Agrario del Nord Ovest, che mira a rafforzare la produzione locale e garantire maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento. In sei anni il progetto ha visto una crescita significativa: nell’ultima campagna hanno aderito oltre mille aziende, con una superficie complessiva di 9.800 ettari e una produzione pari a 420.000 quintali, cioè oltre il 12% della superficie piemontese coltivata a grano tenero.

Secondo Coldiretti, l’incremento delle importazioni rischia di indebolire la competitività dei produttori italiani e favorire fenomeni speculativi sui mercati agricoli. L’associazione ribadisce la necessità di ridurre la dipendenza dall’estero attraverso il rafforzamento delle filiere territoriali e di garantire condizioni eque per le aziende locali.

I vertici regionali di Coldiretti, Cristina Brizzolari e Bruno Rivarossa, hanno sottolineato che la sovranità alimentare passa da una maggiore valorizzazione del grano prodotto in Piemonte e da un impegno concreto per assicurare trasparenza e tracciabilità lungo tutta la catena di produzione e distribuzione.

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