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Fisco
11 Settembre 2025 - 21:00
Si chiama Cerebro ed è il nuovo strumento destinato a rivoluzionare i controlli patrimoniali in Italia. Il Garante della Privacy, con il provvedimento del 4 agosto 2025, ha autorizzato il Ministero dell’Interno a utilizzare il sistema, giudicato conforme alle norme sulla protezione dei dati personali. Cerebro è una piattaforma software progettata come strumento investigativo. Il suo compito è individuare disponibilità economiche sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati, ritenute frutto di attività illecite.
Il sistema non pesca indiscriminatamente sul web, ma opera attraverso un web scraping mirato: accede alle banche dati istituzionali già utilizzate dal Fisco (catasto, registri fiscali, anagrafici e giudiziari), raccoglie le informazioni sul soggetto e le elabora. Come un moderno “redditometro”, confronta redditi, spese, beni posseduti e movimenti sui conti correnti applicando modelli di calcolo sperequativo. L’obiettivo è far emergere eventuali anomalie e segnalarle agli investigatori.
Il provvedimento del Garante ha previsto misure di tutela: i soggetti interessati potranno esercitare i diritti di accesso, rettifica e cancellazione. A breve sul sito della Polizia di Stato sarà pubblicata un’informativa dedicata. In ogni caso, sottolinea il documento, le azioni sui patrimoni dovranno essere sempre disposte dall’autorità giudiziaria, garantendo così la possibilità di difesa per gli indagati.
Il Garante ha definito le indagini patrimoniali “imprescindibili” per combattere i patrimoni illeciti della criminalità. Cerebro rappresenta quindi un passo in avanti: velocizza le verifiche, incrocia grandi quantità di dati e permette di rilevare con maggiore precisione la sproporzione tra redditi dichiarati e tenore di vita reale. Sotto osservazione finiranno non solo le banche dati fiscali e catastali, ma anche i movimenti bancari. Uno strumento che promette di rafforzare la prevenzione e il contrasto alle attività criminali, con un occhio sempre vigile sul rispetto della privacy.
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