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30 Settembre 2025 - 15:35
Cna Federmoda sarà presente per il sedicesimo anno consecutivo ad EuroMineral Expo, la mostra mercato internazionale dei minerali e delle gemme, giunta alla sua 54ª edizione e in programma a Torino dal 3 al 5 ottobre 2025 nella nuova sede di Scalo Eventi Torino. In questa cornice l’Ufficio studi Cna Torino ha presentato il X Rapporto annuale sul comparto gioielli e bigiotteria in Piemonte, elaborato su dati Unioncamere Piemonte e Istat.
Nel primo semestre 2025 l’export piemontese di gioielli, bigiotteria, articoli connessi e pietre preziose ha registrato un balzo significativo, toccando quota 1 miliardo e 311 milioni di euro. Il dato arriva dopo un 2024 particolarmente difficile, che aveva segnato un calo rispetto alla serie storica. In questo recupero pesa soprattutto il risultato di Torino, tornata in linea con i valori abituali e passata da 76 a 251 milioni di euro di esportazioni. Resta salda la leadership di Alessandria e del distretto di Valenza, che nei primi sei mesi dell’anno hanno esportato 1 miliardo e 57 milioni di euro, in aumento rispetto ai 998 milioni del primo semestre 2024.
Il rilancio è iniziato già nel primo trimestre 2025, dopo un semestre complesso per tutto il comparto orafo piemontese, e in particolare per le imprese artigiane valenzane. Già a fine 2024 Cna Piemonte e Cna Alessandria avevano lanciato l’allarme, spingendo la Regione a convocare un tavolo straordinario con le rappresentanze sindacali per valutare soluzioni di sostegno. A soffrire maggiormente restano le piccole imprese a conduzione familiare, penalizzate dalla crescente industrializzazione del settore e dalla sottrazione di manodopera qualificata da parte delle aziende più strutturate. Nonostante ciò, gli addetti complessivi del comparto in Piemonte sono saliti a 7.816 nel 2024, contro i 7.407 del 2023, con un incremento marcato nell’alessandrino (+369). Le imprese, invece, continuano a calare: a fine 2024 erano 1.154, in diminuzione rispetto alle 1.163 del 2023.
Guardando ai mercati, nel 2024 le esportazioni piemontesi verso l’Unione Europea sono salite leggermente a 1 miliardo e 68 milioni, trainate soprattutto dall’Irlanda (603 milioni, in calo rispetto ai 639 del 2023), seguita dalla Francia (274 milioni, in calo dai 290) e dai Paesi Bassi, protagonisti di un balzo da 8 a 76 milioni di euro, superando così la Germania. Più complesso il quadro extra-Ue, dove le esportazioni sono scese a 963 milioni dai 1,117 miliardi del 2023. Male Svizzera (da 292 a 211 milioni) e Stati Uniti (da 319 a 210 milioni), mentre crescono Hong Kong (170 milioni), Cina (46 milioni), India (10 milioni, il doppio del 2023) e Israele (oltre 15 milioni, nonostante il conflitto in corso).
«I dati delle esportazioni del primo semestre 2025 sono incoraggianti - ha dichiarato la presidente CNA Torino Rosanna Ventrella Grimaldi - pur immaginando un assestamento al ribasso a fine anno. Permane la difficoltà del distretto orafo alessandrino, mentre Torino ha recuperato la forte perdita dello scorso anno. Restano critici i costi delle materie prime e dell’energia, che hanno almeno raddoppiato l’incidenza sul fatturato, e il calo dell’export verso la Germania, mercato chiave per le nostre imprese».
Il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, ha ribadito il ruolo strategico del settore per l’economia regionale: «Il comparto contribuisce in modo significativo alle esportazioni e al rafforzamento del marchio Made in Italy. In un tessuto fatto di tante microimprese dal know-how artigianale unico, il sistema camerale si pone come partner fondamentale per sostenere la crescita competitiva, l’internazionalizzazione e la valorizzazione del marchio locale».
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