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Economia

Il carburante a Malpensa costa fino al 50% in più: allarme di easyJet, Ryanair e Neos

Richiesto al governo di aprire il mercato del rifornimento per evitare il rischio di rincari sui biglietti

Il carburante a Malpensa costa fino al 50% in più: allarme di easyJet, Ryanair e Neos

Tre compagnie aeree operanti su Milano MalpensaeasyJet, Ryanair e Neos — hanno acceso i riflettori su un problema che rischia di pesare sui costi dei biglietti: il carburante per aerei nella principale infrastruttura varesotta costa fino al 50% in più rispetto ad altri aeroporti italiani. In una lettera inviata al governo, le società chiedono interventi per stimolare la concorrenza nel mercato dei rifornimenti. Insieme, queste compagnie rappresentano circa il 40% dei posti venduti a Malpensa, quindi eventuali risparmi potrebbero tradursi in benefici concreti per i passeggeri.

La denuncia delle compagnie aeree

Secondo i vettori, la situazione del rifornimento è critica. Nella missiva inviata ai ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, le compagnie parlano di offerta limitata e poco competitiva, ostacolata da barriere logistiche e operative che impediscono l’ingresso di nuovi fornitori. La disponibilità di carburante, spiegano, potrebbe non reggere l’aumento del traffico aereo. Il problema più evidente riguarda i costi: a Malpensa il prezzo del jet fuel è notevolmente più alto rispetto ad altri scali italiani di pari dimensioni.

Confronto con altri aeroporti

Secondo le compagnie, il divario si è accentuato dopo la pandemia di Covid-19. «I costi applicati a Malpensa sono aumentati in maniera significativa, mentre negli altri aeroporti italiani principali — da Roma Fiumicino a Napoli — e nei maggiori scali europei, i prezzi sono rimasti stabili». Il risultato è che oggi il carburante a Malpensa costa oltre il 50% in più, escludendo il prezzo della materia prima. Le compagnie chiedono spiegazioni su questo rincaro.

Impatto sui passeggeri

Il problema non riguarda solo le compagnie aeree. Carlo Stradiotti, amministratore delegato di Neos, ricorda che la sua azienda acquista circa 250 milioni di euro di carburante all’anno, metà dei quali a Malpensa. Spostando gli acquisti su altri scali, si risparmierebbero circa 4 milioni di euro. Non essendo possibile ridurre i voli, il rischio concreto è che l’aumento dei costi venga trasferito sui passeggeri attraverso biglietti più cari.

Le compagnie propongono quindi di favorire l’ingresso di nuovi fornitori di carburante a Malpensa per stimolare la concorrenza e garantire maggiore disponibilità di prodotto. La questione è stata aggravata recentemente da un guasto in una raffineria, che ha rallentato il trasporto del carburante.

La risposta del ministero dei Trasporti

Un portavoce del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che la questione è sotto osservazione. È già stato avviato un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti. «Il primo incontro, di carattere conoscitivo e pianificatorio, ha permesso di raccogliere dati utili per l’analisi. Già dalla prossima settimana sono previsti ulteriori appuntamenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise e promuovere uno sviluppo equilibrato del settore», ha spiegato il portavoce.

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