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Vendite online: il Piemonte tra le regioni più attive in Italia

Crescita digitale e PMI: tra opportunità e criticità del commercio elettronico

Vendite online

Immagine di repertorio

Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più dinamiche nel commercio elettronico. Secondo i dati diffusi da Amazon, oltre 1.100 piccole e medie imprese piemontesi sono presenti sulla piattaforma, con risultati economici significativi. Il 45% di queste realtà opera in aree rurali o montane, dimostrando come la digitalizzazione possa rappresentare un mezzo concreto per contrastare l’isolamento economico di territori periferici.

Le vendite oltre confine costituiscono un elemento di particolare rilievo: il 65% dei prodotti piemontesi venduti su Amazon è destinato all’estero, generando un fatturato complessivo di circa 85 milioni di euro nel 2024. Le categorie più richieste riguardano l’agroalimentare, il design, l’artigianato e la cosmetica naturale. Crescono anche le microimprese legate alla produzione di eccellenze locali — dal miele delle valli alpine ai vini delle Langhe — che trovano nell’e-commerce un canale alternativo ai circuiti della grande distribuzione.

La digitalizzazione, tuttavia, non è priva di conseguenze. L’espansione delle vendite online ha inciso sul commercio tradizionale, accelerando la chiusura di negozi di vicinato e contribuendo alla desertificazione commerciale di alcuni centri urbani e borghi. Confesercenti stima che, negli ultimi cinque anni, in Piemonte abbiano cessato l’attività oltre 5.000 esercizi di prossimità, con un impatto diretto sull’occupazione e sulla vita sociale delle comunità locali.

Nonostante ciò, l’e-commerce rappresenta per molte PMI una leva di sopravvivenza e sviluppo. Le nuove tecnologie permettono di ampliare la clientela, ottimizzare i costi e valorizzare l’identità territoriale attraverso strategie di marketing digitale. Per favorire questa transizione, la Regione Piemonte ha avviato programmi di formazione e incentivi per la trasformazione digitale delle imprese, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In sintesi, il commercio online non è una minaccia o una panacea, ma uno strumento che, se integrato con politiche di sostegno al commercio locale, può contribuire a un’economia più equilibrata e competitiva.

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