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Economia

I primi nove mesi di Iren nel 2025: l'utile e i ricavi volano

Investimenti oltre 1,1 miliardi, di cui il 68% sostenibili. Effetto positivo dal consolidamento di Egea e dall’acquisto della minoranza di Iren Acqua

I primi nove mesi di Iren nel 2025: l'utile e i ricavi volano

Luca Dal Fabbro, presidente Iren

Il Gruppo Iren archivia i primi nove mesi del 2025 con risultati in crescita su tutti i principali indicatori, confermando il trend positivo degli ultimi esercizi e la solidità del modello multiservizi. Al 30 settembre, l’Ebitda si attesta a 1.003 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2024, sostenuto dal contributo di tutte le linee di business, dal piano di sinergie operative e dal consolidamento di Egea Holding. L’utile netto di gruppo sale del 12%, a 219 milioni di euro, beneficiando anche dell’acquisto della quota di minoranza di Iren Acqua. I ricavi raggiungono 4,84 miliardi di euro, in crescita del 16% su base annua, un incremento che il gruppo attribuisce allo “scenario energetico favorevole e al consolidamento di Egea”.

Nei primi nove mesi dell’anno, gli investimenti complessivi hanno superato 1,1 miliardi di euro, confermando l’accelerazione prevista nel piano industriale. Gli investimenti tecnici, pari a 613 milioni (+10%), sono stati destinati principalmente all’ammodernamento delle reti idriche ed elettriche, allo sviluppo della filiera rifiuti, all’estensione della rete di teleriscaldamento e al potenziamento dei sistemi informativi. Gli investimenti finanziari, pari a 511 milioni, includono soprattutto l’acquisto della minoranza di Iren Acqua (283 milioni) e il consolidamento dell’indebitamento di Egea Holding, finanziati in gran parte tramite l’emissione di un bond ibrido da 500 milioni di euro collocato a gennaio 2025.

I progetti sostenibili, ammissibili alla Tassonomia europea, rappresentano il 68% degli investimenti, in linea con gli obiettivi del piano industriale. Sul fronte ambientale, l’intensità carbonica si riduce a 320 gCO₂/kWh (-1% sul 2024), mentre la raccolta differenziata raggiunge il 70%, grazie all’estensione delle best practice nei territori serviti. Cresce anche la volumetria teleriscaldata, con un aumento del 12% su base annua, trainato dal contributo di Egea Holding e dai nuovi allacciamenti realizzati nel periodo. L’indebitamento finanziario netto sale a 4.287 milioni di euro (+5% rispetto a fine 2024), variazione che il gruppo attribuisce principalmente all’espansione stagionale del capitale circolante netto e al consolidamento di Egea.

“I risultati del periodo sono molto positivi e testimoniano l’efficacia della nostra strategia e della qualità della gestione con un Ebitda in crescita del 9% e un Utile netto del 12%”. Lo dichiara il presidente del gruppo Iren, Luca Dal Fabbro, commentando i dati al 30 settembre. “Abbiamo saputo mantenere un equilibrio solido tra crescita organica e inorganica, valorizzando le sinergie tra le diverse aree di business. Confermiamo la guidance per l’esercizio in corso prevedendo, come già anticipato, una crescita più moderata nella restante parte dell’anno. In particolare, ci attendiamo un Ebitda 2025 di 1.350 milioni di euro, un utile netto di 300 milioni di euro e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni di euro”, conclude.

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