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Mirafiori, il nuovo tubo dell'acqua costa un patrimonio: ecco quanto spenderemo

La situazione è tornata alla normalità, ma...

La Protezione Civile porta i boccioni agli abitanti di Mirafiori

La Protezione Civile porta i boccioni agli abitanti di Mirafiori

In via Roveda l’acqua è tornata a sgorgare dei rubinetti, per fortuna in modo definitivo. Un sollievo per le famiglie di Mirafiori Sud, costrette per giorni prima a riempire taniche d’acqua ai turet e poi aiutate nel rifornimento e nella consegna dei boccioni da Smat e Protezione Civile. «Un incubo», come lo hanno definito gli stessi residenti, che però potrebbe ripetersi nel giro di qualche mese. Sì perché la tubatura scoppiata, lunga 180 metri, è stata semplicemente saldata dalla ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto, la Termoidraulica Mirafiori. Senza dimenticare che le condutture che forniscono acqua corrente ai 15 condomini della via sono completamente marce.

E a confermarne le pessime condizioni è stato, oggi, l’anima storica del rione, il signor Vincenzo Attini, 94 anni portati alla grande. Di origini foggiane, Vincenzo la “sua” zona la conosce a menadito. «Siamo 854 famiglie, per un totale di 58 scale – ha precisato riunendo il borgo in una sorta di assemblea – e lì sotto sono sceso molte volte. I tubi sono totalmente arrugginiti». Il signor Attini parla con cognizione di causa: «Ho fatto l’idraulico per più di cinquant’anni». Il 94enne ha vissuto la sua vita in via Roveda e «ricordo bene che abbiamo fatto un sacco di riparazioni nel corso del tempo». Rattoppi, che ora sembrano non bastare più. «Fare continua manutenzione non conviene», ne sono convinti i consiglieri del maxi-condominio. Il sistema idraulico andrebbe totalmente rifatto. Soluzione migliore, ma costosissima. La nuova dorsale da via Negarville a via Roveda costerebbe circa 75mila euro a palazzo, 1.500 euro a nucleo familiare. Cifre da capogiro, per alcuni impossibili da sborsare, intavolate con Smat che sarebbe il gestore dell’erogazione e delle nuove tubature. In più, «per far partire i lavori – spiegano i consiglieri – tutte le famiglie dovrebbero essere d’accordo nell’allacciarsi alle nuove condutture». Nell’attesa di trovare l’accordo tra tutti così da far partire le operazioni, si spera che non scoppi un altro tubo. E a proposito Domenico Angelino, consigliere FdI alla Due, farà un’interpellanza per coinvolgere la Circoscrizione.

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