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L'EMERGENZA
14 Marzo 2025 - 20:20
Il capogruppo Fdi, Roberto Ravello
L’ordine del giorno, presentata dai vice capogruppo Fdi Roberto Ravello e Alessandra Binzoni e dai consiglieri Paola Antonetto e Marina Bordese, è stato dedicato in particolare alla «tutela piccoli Comuni, territori montani e utenti fragili».
Un’emergenza che avviene a fronte di «utili operativi record da parte degli istituti bancari».
Nella proposta, infatti, è stato messo in evidenza che «le banche più presenti in Piemonte hanno registrato: Unicredit 9,7 miliardi di euro, Intesa Sanpaolo 8,66 miliardi di euro, Cassa di Risparmio di Asti 51,2 milioni di euro, Banco BPM 1,92 miliardi di euro, Banca Sella 150 milioni di euro, BPER Banca 1,4 miliardi di euro, BCC di Alba, Langhe, Roero e Canavese 80 milioni di euro».
Eppure, «oltre un milione di piemontesi vive in Comuni desertificati o a rischio di desertificazione bancaria - continuano i consiglieri -Serve invertire repentinamente la rotta. Il documento chiede di potenziare ulteriormente le interlocuzioni in corso con gli istituti di credito per scongiurare ulteriori chiusure, tutelando i piccoli Comuni, in particolare quelli montani, e gli utenti fragili. Qualcosa come il 75% dei Comuni montani è rimasto scoperto, né si può chiedere ad anziani e fragili di ricorrere all’home banking come unica alternativa».
I dati presentati sono preoccupanti: il 63% dei Comuni presenti sul territorio regionale è privo di sportelli bancari. Le province maggiormente colpite sono Torino e Cuneo, con una media totale piemontese di 38 sportelli per 100mila abitanti. Come precedentemente illustrato in un'indagine di TorinoCronaca, in 58 comuni piemontesi l'unico sportello è rappresentato dalla Banca di Asti, anche Intesa Sanpaolo risulta essere sportello bancario unico per 49 Comuni, mentre Unicredit per 27.
A sollecitare la Regione sulla questione, anche Uncem, (unione delle comunità montane) e Unione montana Vialattea. Mauro Meneguzzi, presidente dell’Unione montana ha dichiarato di sperare di poter rivedere presto questi tagli al territorio che «non sono mai nemmeno stati comunicati ufficialmente».
«Crediamo - conclude la nota del sia arrivato il momento di richiamare le banche ad un ruolo sociale ed economico di riferimento per Comunità e Territori, nelle more di una funzione collaterale, ma altrettanto importante, di presidio e avamposto contro l’insicurezza, la desertificazione e il degrado. E’ l’economia reale, fatta di imprese e famiglie, a generare ricchezza: chi gestisce a valle
quella ricchezza dovrebbe saperlo bene. Di sola finanza, alla lunga, si muore».
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