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Il caso
19 Marzo 2025 - 07:25
Da dove arrivi, di preciso, resta un mistero. Ma dove andrà è già deciso: la bimba arrivata dal Marocco in una busta della spesa, che ora ha 7 mesi, è affidata a una famiglia affidataria e presto potrà essere adottata. Lo ha deciso Emma Avezzù, capo della procura dei minori, avviando le procedure per l’adottabilità della piccola Fatima (nome di fantasia).
Era successo lo stesso a Lorenzo, il bimbo trovato accanto ai bidoni dei rifiuti a Villanova Canavese: era il 13 gennaio 2024 e il neonato era stato salvato per miracolo dalla famiglia Laforet, che abita lì accanto. Affidato prima ai carabinieri e poi ai sanitari dell’ospedale di Ciriè, è stato adottato da una nuova famiglia. Ma la sua vera mamma, accusata di tentato infanticidio, non è mai stata trovata.
La Squadra mobile spera in un risultato diverso con Fatima e la donna che l’ha partorita e poi l’ha affidata alla coppia che l’ha portata in Italia. A quanto pare, i due l’hanno fatta curare all’ospedale subito dopo l‘arrivo a Torino e l’hanno presentata come figlia loro ai medici del Regina Margherita. Che hanno ritenuto di non segnalare la piccolissima paziente nonostante non avesse i documenti, anche perché non presentava segni di lesioni e maltrattamenti. Impossibile, quindi, sospettare quello che ha scoperto in seguito la Squadra mobile: d’altronde, come sottolinea il commissario Thomas Schael, sono sempre di più i passaggi di persone senza documenti negli ospedali della Città della Salute. Nel solo 2024 sono stati 295 i ricoveri, 4.326 le prestazioni ambulatoriali ed 2.931 i passaggi nei pronto soccorso: «L’assistenza sanitaria viene garantita a tutte le persone di ogni nazionalità e provenienza, come previsto dal nostro Sistema Sanitario regionale e nazionale, che anche per questo si conferma uno dei migliori al mondo nell’assistenza delle persone temporaneamente presenti sul territorio. E, se non vengono identificati, il costo è a carico del bilancio della Città della Salute».
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