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Dopo la deposizione a Montecitorio
20 Marzo 2025 - 10:40
Guerra di cifre, sulle dichiarazioni di John Elkann in commissione a Montecitorio, nella giornata di ieri. Da un lato il presidente di Stellantis propone le analisi dell'università Luiss Guido Carli. Dall'altra c'è Unimpresa che fa il conto delle risorse pubbliche: tra contributi diretti, incentivi, prestiti garantiti dallo Stato e cassa integrazione, in 25 anni la (ex) Fiat ha ricevuto qualcosa come 18,68 miliardi di euro. Ma tagliando 10.000 dipendenti. Vediamo nel dettaglio.
Partiamo dai dati forniti da John Elkann: gli occupati delle società produttrici di veicoli di Stellantis sono stati 55mila in media annua. A questi si aggiungono 218mila occupati per l’effetto indiretto e 85mila per quello indotto. Il moltiplicatore dell’occupazione è pari a 6,5: per ogni dipendente di Stellantis si creano in media 5,5 posti di lavoro aggiuntivi lungo la filiera e nei settori attivati dall’effetto indotto.
Sovvenzioni: "Fra il 2004 e il 2023, a fronte di una spesa per R&S pari a 25,3 miliardi, Stellantis ha ricevuto contributi complessivi pari a 966 milioni, che hanno coperto il 3,8% della spesa totale. Dal 2014, anno in cui diventano disponibili i dati sulla spesa in conto capitale, Stellantis ha investito 14 miliardi di euro, ricevendo sussidi per 123,1 milioni, pari allo 0,88% del totale.
Quanto alla cassa integrazione, "quei soldi vanno alle famiglie, non al Gruppo" ha detto Elkann, sottolineando che comunque la CIG rappresenta "l'1,4% degli stipendi totali del Gruppo". "Mi aspettavo numeri più alti rispetto ai contributi ricevuti sia per ricerca e sviluppo sia per gli investimenti - dice Fabiano Schivarsi, il docente della Luiss Guido Carli, autore dello studio -. Le quote, rispettivamente 3,8% e 0,88% della spesa, sono molto basse rispetto alla letteratura economica".
E nella "letteratura economica", allora, si inseriscono i numeri diffusi da Unimpresa, che sono di fatto una sintesi di quanto, negli ultimi tempi ma non solo, è stato reso noto e analizzato (anche da noi): "Dal 2000 a oggi, il gruppo Fiat, successivamente diventato Fca e infine Stellantis, ha ricevuto circa 18,68 miliardi di euro di risorse pubbliche tra contributi diretti, incentivi, prestiti garantiti dallo Stato e cassa integrazione. Nel dettaglio, circa 4 miliardi sono stati destinati a contributi per investimenti fino al 2019, mentre tra il 2016 e il 2024 sono stati erogati 100 milioni di aiuti di Stato - si legge nella nota -. Per la cassa integrazione, Fiat e Stellantis hanno beneficiato complessivamente di 1,43 miliardi di euro, di cui 446 milioni una FCA e 984 milioni uno Stellanti. Nel 2020, durante la pandemia, Fca ha ottenuto un prestito di 6,3 miliardi di euro garantito dallo Stato italiano, successivamente rimborsato anticipatamente".
"Il disimpegno progressivo del gruppo Fiat, poi Fca e oggi Stellantis, dall’Italia ha rappresentato e continua a rappresentare un problema significativo per l’intero sistema economico nazionale, in particolare per le piccole e medie imprese dell’indotto - spiega Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa -. La riduzione della produzione e il trasferimento di attività all’estero hanno avuto un impatto diretto sulle nostre PMI, mettendo a rischio stabilità, occupazione e crescita. È essenziale che il governo e le istituzioni aprano un confronto vero con Stellantis per garantire che gli investimenti pubblici e gli incentivi concessi negli anni siano finalizzati a mantenere e rafforzare la presenza industriale in Italia, salvaguardando l’intera filiera produttiva e l’occupazione".
Secondo la confederazione romana, Stellantis ha ricevuto dal fondo automotive circa 2,7 miliardi , mentre dagli ecoincentivi per l’acquisto di auto nuove sono arrivati circa 800 milioni, circa il 40%, ma si sottolinea che, dei veicoli beneficiati, "solo la metà prodotti in Italia". Gli investimenti pubblici nello stabilimento di Melfi tra il 1991 e il 2020 ammontano a 3,35 miliardi di euro". È quanto sottolinea il Centro studi di Unimpresa, secondo cui nonostante gli ingenti aiuti, l’occupazione nel gruppo è diminuita di circa 10.000 posti di lavoro tra il 2021 e il 2023. Contestualmente, Stellantis ha distribuito 16,4 miliardi di euro di dividendi tra gennaio 2021 e maggio 2024, di cui circa 2,7 miliardi alla Exor, la holding della famiglia Agnelli/Elkann.
Tra il 1990 e il 2019, Fiat (inclusi Magneti Marelli, Iveco e Pwt) ha ricevuto circa 4 miliardi di euro in contributi pubblici, a fronte di investimenti dichiarati per poco più di 10 miliardi. Questo implica che almeno il 40% degli investimenti Fiat sia stato finanziato dallo Stato italiano. Dal 2016 al 2024, Fca e successivamente Stellantis hanno ricevuto circa 100 milioni di euro in aiuti di Stato, di cui circa 7 milioni destinati a incentivi per il rinnovo dei macchinari nell’ambito del programma Industria 4.0.
Capitolo cassa integrazione: tra il 2014 e il 2020, FCA ha beneficiato di circa 446 milioni di euro per la cassa integrazione, di cui 263 milioni a carico dell’azienda. Dal 2021 ad aprile 2024, Stellantis ha usufruito di circa 984 milioni di euro in cassa integrazione, con 280 milioni a carico dell’azienda. Complessivamente, in nove anni, tra cassa integrazione, agevolazioni per assunzioni e contratti di espansione, lo Stato ha erogato quasi 887 milioni di euro.
Occupazione: dal 2021 al 2023, i dipendenti negli stabilimenti italiani sono passati da circa 52.740 a circa 42.700, con una perdita di circa 10.000 posti di lavoro in tre anni. "Queste uscite sono state principalmente volontarie, incentivate con 'scivoli' tra i 30.000 ei 130.000 euro.
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