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Guerra in Medio Oriente: Trump in Qatar per una possibile svolta diplomatica

Sul tavolo investimenti, Siria e nucleare iraniano

Guerra in Medio Oriente: Trump in Qatar per una possibile svolta diplomatica

Foto dell'incontro di Trump in Qatar

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è oggi in visita a Doha, dove potrebbe presentare un piano per la cessazione del conflitto in corso tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. La tappa in Qatar segue l’incontro di ieri con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, durante il quale Trump ha annunciato l’impegno di Riyad in un piano da 600 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti, spina dorsale di una più ampia strategia economica e diplomatica.

Nel corso delle dichiarazioni, Trump ha anche sottolineato la necessità di revocare le sanzioni statunitensi nei confronti della Siria, in vista di una possibile stabilizzazione regionale, e ha indicato come prioritario un rinnovato sforzo di pressione sull’Iran per riaprire i negoziati sul programma nucleare. Washington mira a un’intesa che garantisca limiti verificabili all’arricchimento dell’uranio, in cambio di un parziale alleggerimento delle restrizioni economiche.

La proposta per Gaza, i cui dettagli potrebbero emergere nelle prossime ore, arriva in un momento di particolare tensione. Il governo israeliano ha ribadito l’intenzione di proseguire le operazioni militari fino all'eliminazione di Hamas, mentre da più parti si invocano tregue umanitarie e corridoi per gli aiuti. Il Qatar, storicamente attivo nel ruolo di mediatore tra le parti, rappresenta un interlocutore cruciale per eventuali sviluppi diplomatici.

La giornata coincide inoltre con il 77° anniversario della nascita dello Stato di Israele, un evento che in questo contesto assume una particolare rilevanza simbolica, anche in relazione ai negoziati in corso. In serata, infine, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è convocato per una riunione straordinaria sullo Yemen, altro fronte instabile nella regione mediorientale.

La visita di Trump si inserisce in una cornice geopolitica complessa, in cui gli equilibri tra alleanze, pressioni economiche e sicurezza regionale sono in costante ridefinizione. Resta da verificare se le iniziative statunitensi otterranno risultati concreti sul piano del disinnesco del conflitto a Gaza e della più ampia stabilizzazione del Medio Oriente.

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