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Cinema
15 Maggio 2025 - 18:00
Nanni Moretti
Una lettera aperta firmata da 94 attori, registi e personalità del cinema italiano, tra cui Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio, è stata inviata al ministro della Cultura Alessandro Giuli e alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni per richiedere un incontro urgente volto a discutere la situazione di crisi che attraversa il settore cinematografico italiano.
La missiva, ideata dal regista Andrea Segre, evidenzia come negli ultimi due anni la combinazione di incertezze normative e ritardi nell’attuazione della riforma del Tax Credit abbia generato una crisi sistemica che ha colpito in modo significativo le produzioni, soprattutto quelle più piccole e indipendenti. Questa situazione ha provocato una drastica riduzione delle opportunità lavorative, lasciando centinaia di lavoratori senza occupazione e senza adeguati strumenti di sostegno economico per il 2024 e il 2025.
Il testo riconosce che il decreto correttivo sul Tax Credit rappresenta una prima risposta, ma lo giudica incompleto e insufficiente rispetto alle necessità attuali. Viene inoltre richiamata la proposta di istituire un ministero dedicato al cinema, avanzata da Pupi Avati, con l’obiettivo di supportare in particolare le produzioni indipendenti e di dimensioni contenute, ma sottolineando la necessità di interventi più ampi e strutturali.
La lettera affronta anche le recenti tensioni sorte tra il mondo del cinema e il Ministero della Cultura, con riferimento agli attacchi rivolti a colleghi come Elio Germano e Geppi Cucciari, che hanno espresso critiche pubbliche. Le firmatarie e i firmatari chiedono la cessazione di tali polemiche e ribadiscono la necessità di un confronto costruttivo basato sul rispetto delle competenze, delle professionalità e delle regole costituzionali.
Pierfrancesco Favino, intervenuto a Cannes in merito alla lettera, ha spiegato che la missiva chiede formalmente di partecipare a un incontro per illustrare in modo chiaro e preciso le migliorie necessarie al settore. Favino ha sottolineato come gli attori con maggiore visibilità si sentano in dovere di rappresentare anche coloro che, meno noti, non avrebbero la possibilità di far sentire la propria voce. Ha inoltre ricordato che molti operatori del settore sono senza lavoro da oltre due anni e senza prospettive concrete per il futuro.
L’appello include la volontà di costruire "ponti" tra istituzioni e mondo del cinema per migliorare le condizioni lavorative e garantire un futuro sostenibile alla filiera produttiva, promuovendo al contempo una pluralità di linguaggi e valorizzando la creatività italiana a livello internazionale.
La lettera è firmata da un ampio gruppo di professionisti del settore, tra cui registi, sceneggiatori, attori e tecnici, rappresentativi di diverse generazioni e correnti artistiche, a testimonianza di un consenso diffuso sulla necessità di interventi concreti e tempestivi.
In conclusione, il documento richiama il Ministero della Cultura a un confronto diretto e immediato con le associazioni di categoria, con l’obiettivo di definire strategie efficaci per superare la crisi attuale e rilanciare il cinema italiano nel contesto nazionale e globale.
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