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IL BORGHESE

Cirio e Giorgia se ne vanno al mercatino
Mentre il centrodestra pregusta il bis

La campagna elettorale scalda i motori. Il presidente della Regione aspetta l’investitura ufficiale

Cirio e Giorgia se ne vanno al mercatinoMentre il centrodestra pregusta il bis

Una Giorgia Meloni rilassata ed elegante in dolcevita rosa antico che ha un vago sapore natalizio, si rilassa tra i banchi del mercatino di Asti, sotto braccio ad Alberto Cirio. E ammette: «Almeno per una volta qui mi sento una persona normale». In realtà, facendo infuriare un’opposizione sempre più sugli scudi che l’accusa di fare solo delle passerelle, la presidente del consiglio dei ministri, si rilassa per pochi minuti dopo aver consegnato allo stato maggiore del Piemonte, governatore in testa, giunta al completo e 400 sindaci (con fascia) del territorio, un tesoretto di 865 milioni di euro frutto dell’accordo “di sviluppo e coesione” che, per noi sono una manna inattesa.

E politicamente rappresentano un incentivo non da poco per il centrodestra in previsione della campagna elettorale che è alle porte. Una sorta di dorata tredicesima che permetterà ad Alberto Cirio di sanare (almeno parzialmente) la mancanza cronica di medici e infermieri: 212 milioni per consentire alla Regione di assumerne almeno 2 mila entro il 2024. Un passo importante che potrebbe far cessare quel flusso di medici a contratto chiamati ad arginare le emergenze, la corsa verso la sanità privata. E, ci auguriamo, riesca a rallentare le liste di attesa che ci fanno dannare ormai da anni.

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Parole di miele quelle pronunciate nello storico Teatro Alfieri di Asti, anche perchè il tesoretto, diviso a spicchi come una torta alla panna, finirà per dare fiato a trasporti, scuola, università, infrastrutture ferme, o zoppicanti e, per stare in tema con la neve che ci minaccia già da domani, anche la montagna e lo sport con un occhio alla pista di bob di Cesana che ancora aspetta il placet per essere chiamata a partecipare alle prossime olimpiadi invernali con Milano e Cortina. Sembra quasi che l’austerità a cui ci hanno condannati guerre, caro carburanti e il costosissimo super bonus di matrice grillina, dia fiato alla politica del fare. O almeno addolcisca le difficoltà del domani.

Sullo sfondo, dicevamo, ci sono le elezioni della prossima primavera e Alberto Cirio, candidato in pectore in attesa di un’investitura ufficiale, può tirare un bel respiro che si condensa in una nuvoletta al freddo del tramonto astigiano. Anche perchè sul fronte delle opposizioni l’atmosfera, almeno stando agli ultimi rilevamenti, si fa pesante: la segretaria Schlein incappa in un nuovo record negativo con il Pd che scivola al 19,2% mentre Conte (che non ne approfitta) scende con i Cinque stelle al 15,6. Sul fronte opposto -come registra Supermedia Agi/YouTrend - le forze di governo sono in buona salute con solo Forza Italia in calo e il Terzo Polo quasi al 7%, mentre Fratelli d’Italia è il primo partito. Segno, a quanto sembra, che le piazze e gli scioperi non riescono a invertire un trend che ormai da settimane mostra in grave difficoltà il fronte avverso al governo di Giorgia Meloni.

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