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Il Borghese

Quando il vaccino è un affare

La diffusione del Vaiolo delle scimmie in Congo, l'allarme dell'Oms, il business delle case farmaceutiche

Quando il vaccino è un affare

Nell’universo complesso, protetto quasi militarmente per tutelarne brevetti e segreti di Big Farma, come sono state definite le più grandi aziende farmaceutiche del mondo, sono in tanti a fregarsi le mani. C’è una nuova epidemia, l’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ha promossa ad emergenza globale e, in questi casi, ovunque nel mondo in Africa, come in Europa, in Asia come nelle Americhe servono i vaccini. E servono subito. La prevenzione, si sa, consente guadagni immensi, influenza le strategie sulla sanità pubblica e sul benessere delle popolazioni mondiali per un semplice fatto: può salvare la vita.

Proprio come è avvenuto con i vaccini contro il Covid-19. Insomma oggi non possiamo farne a meno. E così il vaiolo delle scimmie, scientificamente noto come Monkeypox nella sua nuova variante Clade 1, si trasforma in una gigantesca opportunità: fare soldi. Un mucchio di soldi. E se ora a produrre questo vaccino è una sola (per altro ricchisima) azienda danese, la Bavarian Nordic, i “soci” di Big Farma ritengono non sia in grado di rispondere alle esigenze di una emergenza pubblica internazionale. E sono pronte a salire in cattedra.

Che cos’è il Vaiolo delle scimmie? I sintomi e come si combatte

L’epidemia scoppiata in Congo con 14mila contagiati e oltre 400 morti

La storia, se torniamo con la memoria a ciò che il Covid ci ha insegnato sulla guerra dei vaccini, insomma si ripete. E le future campagne vaccinali, a differenza di quanto noi sempliciotti possiamo immaginare non rispondono tanto alle esigenze delle popolazioni quanto agli interessi delle industrie farmaceutiche. Così il morbo dell’Africa che sta devastando soprattutto la Repubblica del Congo (che conta già oltre 14mila contagi e centinaia di morti) con qualche allarme in Svezia e in Pakistan dovuti a soggetti contagiati nelle zone colpite dall’epidemia, diventa un nemico per tutti. E poco conta, evidentemente, che il contagio avvenga attraverso il contatto diretto con cute e mucose infette, o attraverso lenzuola e abiti anch’essi infetti, specie per uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini o per prostitute che non usano precauzioni.

La nuova variante del virus, la Clade 1 colpisce anche i bambini e i neonati. E non è detto che il contagio (la possibilità è allo studio da parte degli immunologi) non possa avvenire diversamente, ossia anche attraverso il respiro, specie in una stanza dove c’è una persona che ha l’infezione. Le agenzie regolatorie e le autorità sanitarie hanno lanciato l’allarme, mercoledì a Ginevra l’Oms ha convocato una pletora di esperti per delineare una strategia contro il virus, e anche il nostro ministero della Salute ha già diffuso (sono in arrivo oggi) le circolari con le disposizioni del caso alle regioni, Piemonte compreso. Dove i casi di Vaiolo delle Scimmie da gennaio ad oggi, sono stati sette, tutti gestiti e sotto controllo anche perchè contagiati dalla prima variante del virus (Clade II) responsabile dell’epidemia di due anni fa. E dunque meno feroce. Il che se da un lato fa tirare un sospiro di sollievo, dall’altro fa capire che l’emergenza non è mai finita, tant’è che i vaccini (anche su semplice richiesta) sono sempre stati (e sono) disponibili.

Ora resta da capire quelle che saranno le misure di prevenzione e di primo intervento specie per i viaggiatori al rientro da paesi a rischio o per chi sbarca sulle nostre coste dopo i cosiddetti viaggi della disperazione. E l’attenzione è maggiore verso le donne incinte o i piccini appena partoriti che potrebbero essere portatori inconsapevoli dell’infezione.

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