Cerca

Il Borghese

Scommesse (e ignoranza): l'omertà on demand

Tutta quella solidarietà al povero Fagioli era per evitare che parlasse troppo ai magistrati

Scommesse (e ignoranza): l'omertà on demand

Altro che solidarietà: si (e gli) paravano il c... Parliamo di Juve, intesa come società e come calciatori. Quando, mesi fa, era venuta fuori la brutta storia del talentino (insomma...) Niccolò Fagioli caduto nella trappola della ludopatia, era stato considerato ammirevole il comportamento degli altri giocatori e della società stessa all’insegna del «non ti lasciamo solo».

La società non aveva risolto il contratto, pur potendolo fare, i compagni si erano stretti amichevolmente al giovane che aveva sbagliato. Amazon Prime aveva poi realizzato un servizio apposito (on demand? Ossia: su richiesta?) per decantare la purezza di cotanto comportamento e l’altissimo valore educativo. Oppure, tutti quanti, si auguravano che Fagioli, lasciato solo, non si buttasse nelle mani della procura a raccontare di tutto e a fare nomi. Come se non fossero già stati ben appuntati nei fascicoli e nelle chat...

Male ha fatto, secondo me, Tudor a non dedicare una parola a questa vicenda, nella conferenza stampa prepartita: ma cosa ci frega di uno Juve-Lecce nel momento in cui una bufera (d’immagine, ma non solo) si abbatte di nuovo sul calcio italiano?
Diciamo la verità, i calciatori scommettono, hanno sempre scommesso. In altri Paesi è anche legale farlo. Ci sono (ex) campioni del mondo che fanno pubblicità ai siti di gambling, qualcuno va anche in Russia a dire sei parole di numero (una per ogni zero del cachet).

Qui in tanti hanno giocato a poker on line, ma usando piattaforme illegali. Ma perché, quando il mondo è pieno di siti legali? Perché, a conti fatti e con buona pace del buonismo per i redenti (o capri espiatori), ciascuno di loro si porta dietro una terribile combinazione: hanno più soldi che talento e troppo tempo libero, soprattutto sono ignoranti come capre.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.