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Il Borghese
01 Agosto 2025 - 05:50
Cinque morti in quattro giorni per auto contromano in autostrada. Due incidenti che paiono in fotocopia, quello di ieri sulla A32 Torino-Bardonecchia e quello di domenica sulla A4 Torino-Milano. Entrambi con i conducenti ultraottentenni. Si potevano evitare? Vediamo come.
Non è ancora ben chiaro cosa, ieri, abbia portato un pensionato di 88 anni, alla guida della sua Fiat Panda, a invertire la marcia su quel tratto dell’autostrada: forse le deviazioni di corsia causate dai cantieri. Così come non è chiaro perché l’abbia fatto il pensionato di 82 anni, domenica, sulla sua Peugeot 308. Di quest’ultimo si dice che si sia reso conto di aver sbagliato uscita dell’autostrada e abbia provato a rientrare.
L’ironia - macabra - della sorte è che proprio sull’A4 la società di gestione ha installato un sistema di allarme “anti contromano”: telecamere e sensori attivano degli allarmi sonori e visivi per avvisare l’automobilista. Ma non lì dove è accaduto, ad Arluno: il sistema è attivo solo ai caselli senza pedaggio, quelli del sistema Free Flow.
Autostrade per l’Italia ha invece in programma di installare - nel 2027 - un sistema automatico di rilevamento di incidenti, auto ferme sulla carreggiata o contromano, in grado di dare l’allarme. Domanda: in questo caso, una volta dato l’allarme, chi interviene e in quanto tempo? Il pensionato di ieri, Angelo Bolettieri, ha percorso forse 3 chilometri, prima dell’incidente mortale. Quello di domenica, Egidio Ceriani, ne ha fatti sette, ma in pochissimi minuti. Impossibile fermarlo.
Le auto più nuove (non quella dell'anziano di ieri, però) hanno sistemi di sicurezza che si basano anche sulla “lettura” dei segnali stradali, della segnaletica orizzontale: dovremmo forse ridisegnare le varie linee di mezzeria a forma di freccia puntata nella direzione giusta?
La teoria e la tecnologia, come vediamo, hanno sempre la risposta adeguata. È la pratica a essere differente...
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