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Il Borghese
09 Settembre 2025 - 05:50
I 70 sono i nuovi 50? Certamente: per vivere, non per morire. I bei peana sul prolungamento della giovinezza - o del giovanilismo - avranno anche valore scientifico e certamente rispondenze nella realtà dei fatti, ma non valgono quando a settant’anni e oltre sei su un ponteggio, in un cantiere o in una fabbrica.
Ne aveva 69, di anni, Jimmy ossia l’operaio che ieri mattina è precipitato dal cestello di un’autogru in via Genova, tragica ironia del destino la stessa via del terribile incidente del 2021, quando a perdere la vita erano stati in tre. Le statistiche non fotografano perfettamente questa realtà: ci raccontano che il 36,4% degli infortuni e addirittura il 50,5% di quelli mortali avviene nella fascia degli over 50. E qui, ovviamente, ricadono anche over 60, persino over 70 ormai. Nel corso del 2025, a stima, si può quantificare nel 17% degli infortuni mortali.
Ci sono due elementi da tenere in considerazione: l’aumento della longevità significa un aumento della popolazione attiva, perché anche la vita lavorativa è sempre più lunga. Spirito e capacità di tenersi in salute - e benessere economico - consentono a un settantenne di vivere come un cinquantenne, se parliamo di consumatori, ché in effetti questa fascia è ora una delle predilette del marketing, dal momento che, più si abbassa l’età, meno soldi ci sono a disposizione e in compenso aumentano instabilità e precarietà.
Ma il fisico e la mente hanno comunque fatto i loro chilometri e fisiologicamente calano i riflessi, si patisce maggiormente la stanchezza, ci si espone maggiormente a rischi persino semplicemente a guidare un’auto, figuriamoci a lavorare in situazioni di possibile pericolo.
La cosa più terribile è che, storie così, ne vedremo e ne scriveremo sempre di più... E a qualcuno magari, a un certo punto, sembrerà normale...
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