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Vandalismi e incuria: statue e monumenti imbrattate e a pezzi

Dazeglio
Se Garibaldi e Cavour possono anche tirare un sospiro di sollievo (i loro monumenti verranno presto restaurati), molte altre figure storiche della nostra città continuano ad aspettare, con pazienza, il loro momento. La galleria dei monumenti imbrattati dai vandali o preda di sporcizia e incuria, del resto, è ancora molto ricca.

C’è chi cola ruggine o ha assunto un colore indefinito tra il turchese e il bronzo ossidato, e chi si barcamena tra scritte di ogni tipo e sfregi alla memoria. Come le statue che celebrano i nostri eroi del Risorgimento, dimenticati e forse - per qualcuno - nemmeno così noti.

Attorno al Valentino

A Torino sono ancora numerose le opere che necessitano di interventi urgenti. Partiamo dal centro della città. Domina il corso che porta il suo nome, Vittorio Emanuele II. Eppure colui che osserva dall’alto la città, coperto di guano di piccione, non potrà non notare come ai suoi piedi un triste color giallo abbia cominciato a prendere piede. E meno male che c’è chi provvede a rimuovere i rifiuti che qualche incosciente lascia in giro.

Spingendosi al parco del Valentino un altro ricordo storico perde i pezzi: è l’arco trionfale, in onore dell’Arma dell’Artiglieria, inaugurato nel lontano 1930 al parco del Valentino. L’opera perde i calcinacci, il suo degrado è ben visibile agli automobilisti in passaggio ogni giorno su corso Vittorio Emanuele II (dove raffiora anche il ricordo delle discoteche chiuse e semi distrutte, ma questa è un’altra storia).

E a due passi dall’arco trionfale ecco il monumento a Massimo d’Azeglio all’ingresso del Valentino, tra corso Massimo d’Azeglio e corso Vittorio. È stato insudiciato con molte scritte dai soliti teppisti ed è forse il primo monumento della città ad avere bisogno di una mano di vernice.

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