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Politica estera

Soldati italiani in Ucraina? Salvini frena, Tajani media, Meloni osserva

Guerra in Ucraina: il piano da 30 mila uomini divide l’Europa, con Italia e Germania decisamente scettiche

(Photo Credit InsideOver/Instagram)

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Giorgia Meloni si prepara a un’agenda internazionale fitta di appuntamenti cruciali sulla questione ucraina. Mercoledì sarà in videoconferenza con i leader europei, mentre domenica è attesa a Londra per un vertice organizzato dal premier britannico Keir Starmer. Al centro delle discussioni ci sarà il ruolo dell’Europa nel conflitto e l’eventuale creazione di una forza di interposizione per garantire un cessate il fuoco.

Il summit virtuale di metà settimana è stato convocato dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Obiettivo: ascoltare il resoconto di Emmanuel Macron sull’incontro con Donald Trump, avvenuto lunedì. L’Europa cerca un modo per tornare protagonista nei negoziati di pace, dopo essere rimasta ai margini delle mosse del tycoon statunitense.

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A Londra, invece, si riuniranno i leader europei più coinvolti nella questione ucraina, con Macron e Starmer in prima linea. Francia e Regno Unito, unici Paesi UE con arsenali nucleari, stanno spingendo per un piano di difesa comune. Meloni avrà anche un incontro bilaterale con il premier britannico.

Uno dei punti più controversi del dibattito è l’ipotesi di una missione di interposizione composta da circa 30 mila uomini, proposta da Macron a Trump. L’idea è quella di schierare truppe europee sul terreno per monitorare l’eventuale cessate il fuoco. Tuttavia, non tutti i Paesi vedono di buon occhio questa soluzione. La Germania e la Polonia si oppongono fermamente, con Varsavia concentrata sul potenziamento del proprio esercito. Anche l’Italia è scettica: il governo non considera praticabile un intervento militare di questo tipo e preferisce un approccio più cauto.

Meloni, durante il G7, ha ribadito che l’Italia punta a una “pace giusta e duratura”, basata su garanzie di sicurezza solide e in coordinamento con gli Stati Uniti. Il sottosegretario alla Presidenza Giovanbattista Fazzolari ha chiarito la posizione italiana, sottolineando che una missione di interposizione tra due eserciti di queste dimensioni non ha precedenti nella storia. Un’eventuale missione internazionale, secondo Roma, dovrebbe avvenire sotto l’egida dell’ONU e in un contesto già stabilizzato.

Giorgia Meloni/Instagram

Netta l’opposizione di Matteo Salvini, che ha ribadito il “no” della Lega a qualsiasi impiego di soldati italiani in Ucraina. “Nessuno ci ha chiesto nulla”, ha dichiarato il leader del Carroccio, aggiungendo che prima di inviare nuove truppe sarebbe necessario un lungo dibattito. Più diplomatico il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha provato a mediare tra le posizioni. Per il titolare della Farnesina, l’unica ipotesi sensata sarebbe un’operazione sotto bandiera ONU, approvata dal Consiglio di Sicurezza. In tal caso, l’Italia potrebbe prendere parte, come già avviene in altre missioni internazionali, tra cui quelle in Palestina.

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