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LESSOLO
27 Febbraio 2024 - 06:30
Ronde fuori controllo a Lessolo (foto d'archivio)
Ronde dei cittadini contro i topi d’appartamento. Sicuramente non una novità: non si contano i paesi in Italia in cui si è utilizzata questa iniziativa per cercare di porre un freno ai furti nelle abitazioni. Ma a Lessolo, paesino a poca distanza da Ivrea, in provincia di Torino, a quanto pare qualcuno si è fatto un po’ prendere la mano, finendo per inseguire e terrorizzare una dei 1.700 abitanti del paese e costringendo il commissario straordinario (la sindaca si è dimessa la scorsa estate) a emettere un comunicato con il quale, in sostanza, vieta le ronde.
Il commissario, Raffaella Attianese, parte da una rassicurazione: «In relazione ai recenti episodi di furti verificatisi nel territorio comunale e dei Comuni limitrofi si informa che sono in atto costanti contatti con i carabinieri, che hanno intensificato i controlli sul territorio, diurni e notturni, e stanno svolgendo approfondite indagini». Poi, però, si passa alla “tirata d’orecchie”: «Si invitano i cittadini a rivolgersi ai carabinieri per eventuali segnalazioni, chiamando il 112, evitando di assumere iniziative personali che possono mettere in pericolo la propria incolumità e quella altrui».
Ma cosa è successo per costringere il commissario (che resterà in carica fino alle elezioni del prossimo giugno) a intervenire in questo modo? Per capirlo, bisogna fare un passo indietro e tornare a venerdì, quando sul gruppo Facebook dedicato al paese compare un lunghissimo sfogo di una giovane, che racconta di aver notato, mentre tornava a casa la sera precedente, due automobili che si sono accodate alla sua: «Di fatto - racconta ai concittadini - mi stavano inseguendo. Ho quindi fatto inversione nel parcheggio antistante la palestra, per accertarmi che mi inseguissero e non fossero mie paranoie. Le macchine sono diventate tre e mi hanno seguito sino all’incrocio con via Arduino Casale».
Segue il racconto, lunghissimo, di un su e giù per le vie del paese, tra inversioni, retromarce, colpi di clacson e abbaglianti, con la ragazza che cerca di seminare gli inseguitori e loro che non mollano. Lei ormai aveva capito che si trattava delle ronde organizzate in paese dopo alcuni recenti tentativi di furto ma «non riuscivo a rientrare a casa mia, perché non avevo piacere che quelle persone sapessero dove abitavo». «Ritengo che ci siano dei confini che sono stati ampiamente superati - è lo sfogo della giovane, che poi lancia anche un’accusa pesante, relativa all’uso di armi -, perché una cosa è fare presidio, vigilanza, ma qui si fermano le persone, si va in giro con le balestre in macchina (quelle per ammazzare gli elefanti), si inseguono persone che vanno a casa. Io se torno a casa non devo dare spiegazioni a nessuno e non devo essere seguita. Le spiegazioni le do alle forze dell’ordine, non a dei cittadini che si ergono senza alcun titolo a sceriffi del territorio».
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