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L'errore burocratico
12 Maggio 2024 - 10:21
Il documento di guida di Antonino Multari, 75 anni, risultava non registrato. La presunta falsificazione della patente, ritirata e poi restituita, è ancora oggetto di analisi per il Tribunale
A 75 anni è stato vittima di un errore burocratico, di una cosiddetta patente "fantasma". Documento che è stato restituito e le multe annullate, tuttavia la vicenda è ancora aperta in Tribunale.
Protagonista un pensionato di 75 anni, Antonino Multari, residente a Bosconero. Durante un controllo di routine, nell'agosto 2022 a Porta Palazzo, Torino, la Polizia Municipale gli ha ritirato la patente di guida: non risultava essere mai stata rilasciata. L'uomo, oltre al ritiro del documento e il sequestro dell'automobile (restituita tre mesi dopo), è stato sanzionato con due multe salate, 5.300 euro una e 3000 euro l'altra, e denunciato con l'accusa di falsificazione del titolo di guida.
Da qui è iniziato un lungo percorso tra uffici e tribunali che solo recentemente ha trovato una soluzione, seppur non definitiva.
Grazie all'insistenza di Multari, che non si è perso d'animo, è stato svelato l'arcano. Si è scoperto, infatti, che la sua patente non era stata registrata nel Ced (Centro Elettronico Dati) a causa di una dimenticanza. La prefettura, una volta avvisata, ha trasmesso i dati mancanti per dichiarare la patente nuovamente attiva, ma nel frattempo il caso era già approdato ai Tribunali di Torino e di Ivrea. Lo scorso aprile è stato notificato un rinvio a giudizio ritenendo il documento un falso.
Tuttavia, dopo un incontro con il vicecommissario della polizia municipale di Torino, il pensionato è riuscito a far valere le sue ragioni, portando alla richiesta di archiviazione del caso, disposta dal prefetto il 13 novembre 2023 e l'annullamento delle sanzioni. I lunghi tempi dell'archiviazione hanno però prolungato la vicenda.
Il colpo di scena si è verificato recentemente, quando l'anziano, deciso a "provarle tutte", ha contattato direttamente l'ufficio patenti della motorizzazione civile. Qui, con grande sorpresa, è emerso che nel loro database la patente risultava attiva e valida. Il pensionato ha potuto ritirare un duplicato del documento da una scuola guida, tornando finalmente alla guida della sua automobile.
Ecco dunque il paradosso: mentre si attende ancora l'archiviazione del processo e la verifica di autenticità del documento, la motorizzazione ha risolto il caso restituendo la patente, ora attiva, a Multari.
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