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La storia

Michele, scampato al fiume di fango a 18 anni: «Così mi sono salvato per un soffio»

Ha rischiato di essere travolto dal torrente in piena a Mattie, uno dei paesi più colpiti dal maltempo di questi giorni

Michele, scampato al fiume di fango a 18 anni: «Così mi sono salvato per un soffio»

Michele Armando ha ancora davanti agli occhi il momento in cui ha visto un ponte crollare a pochi metri da lui. Poi, nel giro di qualche secondo, l'ondata di acqua e fango è finito contro la sua auto: «Stavo tornando da una serata con gli amici con la mia Toyota Yaris - ricorda il giovane automobilista, che ha 18 anni e abita a Mattie, uno dei paesi più colpiti dal maltempo dei giorni scorsi - Ho cercato di tornare a casa passando da Susa ma c'era troppa acqua. Così ho cambiato strada e sono rientrato da Bussoleno. O almeno ci ho provato».

Erano le 3 di giovedì notte, nel momento in cui il torrente Gerardo era al massimo della piena: «Ero a metà del ponte quando ho sentito una specie di terremoto e ho visto che un’ondata di 7 metri ha distrutto il ponte a monte - ripercorre il giovane automobilista - Ho avuto la prontezza di mettere la retromarcia: pochi secondi dopo la macchina è stata travolta dal fango e dall'acqua, arrivati fino al parabrezza. Io ho fatto in tempo a uscire, passando dal lato del passeggero. Avevo l’acqua che mi arrivava alle ginocchia».

Per lunghissimi minuti, Armando è rimasto lì a guardare il fiume che "minacciava" di portar via la sua Yaris: «Alla fine mi sono fatto coraggio e l'ho spostata. Alla fine è solo sporca, altre auto vicine sono state colpite e danneggiate dai detriti». Ma lo shock resta: «Penso a cosa ho rischiato ogni volta che risalgo in macchina: potevo essere trasportato a via».

A Mattie sono crollati ben due ponti che hanno isolato le borgate Combe e Giordani: «La fortuna è che non ci siano state vittime» sottolinea il sindaco del paese, Marina Pittau, pensando proprio al 18enne.

La prima cittadina parla di «scene apocalittiche» e spiega: «Alle 3 abbiamo sentito un boato indescrivibile, tremava il terreno sotto i piedi. Una frana gigantesca si è staccata proprio dalla cresta, ieri abbiamo visto con l’elicottero che la massa detritica è partita da 2 chilometri sopra il rifugio Toesca. Non ho mai visto così tanti detriti lassù: mi preoccupa se dovessero ancora scendere a valle».

Ora si pensa al futuro: «È piovuta una quantità di acqua allucinante, con lampi che rischiaravano a giorno: è stato mostruoso, con due piani di acqua e milioni di metri cubi di materiale trascinato. Ci vorrà parecchio a sistemare tutto. E bisogna prendere atto dei pericoli di questi eventi, che sono sempre più frequenti: se i geologi ci mettono in guardia, ci si deve allontanare subito dai corsi d’acqua. E pensare che avevamo appena ripulito il torrente. Ma i fondi vengono distribuiti secondo gli abitanti e non in base al territorio: dovrei ricevere molto di più, purtroppo mi tocca fare fuoco con la legna che ho».
Per affrontare l’emergenza in borgata Combe, un’impresa specializzata realizzerà un guado temporaneo con tubi metallici di circa 2 metri di diametro. L’intervento sarà completato entro 5 o 6 giorni (in attesa di una soluzione definitiva): «Le 17 persone presenti hanno acqua, luce e viveri. Stanno bene» riporta ancora Pittau. Nella borgata Giordani, invece, è già stata trovata una soluzione temporanea con la modifica della viabilità secondaria sulla sponda sinistra, evitando attraversamenti a rischio.

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