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La "rivolta" di medici e infermieri contro le strisce blu: raccolte centinaia di firme

Mobilitazione contro l'aumento delle tariffe dei parcheggi a Chieri, anche nella zona dei presidi sanitari

La "rivolta" di medici e infermieri contro le strisce blu: raccolte centinaia di firme

Non si placa il malcontento a Chieri per la scelta della Giunta di aumentare le tariffe e il numero dei parcheggi a pagamento nel centro cittadino. Dal 2025, alcuni stalli oggi gratuiti diventerebbero strisce blu e la tariffa minima oraria passerebbe da 0,50 a 1 euro.

Ed ecco che dopo la raccolta firme di Fratelli d’Italia, la mobilitazione arriva anche tra il personale sanitario. L’aumento di tariffe e strisce blu andrebbe infatti a coinvolgere anche alcuni stalli limitrofi ai presidi sanitari chieresi. Nelle scorse settimane, sono state raccolte oltre 600 firme. Questi numeri «dimostrano quanto sia un problema sentito e di urgenza. Ci aspettiamo che l’Asl TO 5 appoggi le nostre istanze e si faccia portatore di un dialogo con l’Amministrazione comunale per trovare una soluzione utile per i cittadini chieresi, per le persone che usufruiscono dei servizi sanitari e, ovviamente, dei lavoratori e delle lavoratrici di questi presidi», afferma Rachele Sacco, presidente dell’associazione per l’Ospedale Maggiore di Chieri, che si è ritrovata oggi - 12 dicembre 2024 - insieme ai rappresentanti del sindacato Fials, Lucia Muserra e Daniele Baldinu, per presentare all’Asl TO5 la situazione che si verrebbe a creare il prossimo anno.

Numerosi i membri di diversi reparti del Maggiore che si sono uniti alla causa partecipando alla petizione. Per far arrivare ai vertici dell’amministrazione aziendale la necessità di trovare una mediazione per tale situazione, che costituirebbe un disagio non solo economico, ma anche organizzativo, per i dipendenti, che sono già attualmente in difficoltà a trovare parcheggio nel multipiano dell’ospedale.

La petizione – come si legge nel testo a sua promozione del Comitato per l’Ospedale – ha il fine di richiedere la valutazione di «un regime di tutela per le tariffe di pagamento della sosta a favore di medici, infermieri, dipendenti del Maggiore, delle RSA e dell'Hospice, che in quei luoghi svolgono un fondamentale servizio per la comunità e non devono essere vessati dal quotidiano ed esoso pagamento della sosta per recarsi sul posto di lavoro». L’idea è quella di ottenere, se non l’abolizione dei rincari, perlomeno una convenzione agevolata.

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