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La riqualificazione
10 Agosto 2025 - 08:20
La demolizione di edifici storici per far spazio a nuovi centri commerciali è diventata una delle questioni più dibattute nella pianificazione urbana contemporanea. Il caso dell'ex Consorzio Agrario di Chivasso offre uno spaccato interessante su come le città italiane stanno affrontando il delicato equilibrio tra conservazione del patrimonio e necessità di sviluppo economico.
EX CONSORZIO AGRARIO: DA PUNTO DI RIFERIMENTO A PROBLEMA URBANO
L'edificio, inaugurato negli anni del ventennio fascista alla presenza di Mussolini, ha rappresentato per decenni il cuore pulsante dell'attività agricola locale. Situato in via Po, era il punto di riferimento per tutti gli operatori del settore, testimone della vocazione rurale del territorio piemontese.
Negli ultimi anni, però, la struttura era diventata simbolo di degrado urbano. Abbandonato e fatiscente, era diventato rifugio per senzatetto e infestato da roditori e parassiti. La presenza di amianto nelle coperture aveva inoltre sollevato preoccupazioni sanitarie tra i residenti della zona, stanchi di convivere con una situazione di crescente pericolosità.
Dopo anni di tentativi falliti di riqualificazione - nel 2011 era stata persino autorizzata la costruzione di 70 appartamenti - l'amministrazione comunale ha optato per la demolizione completa. Al posto del vecchio edificio sorgerà un centro commerciale moderno che ospiterà un Burger King e altri esercizi commerciali, tra cui probabilmente Tigotà e KiK.
Le operazioni di demolizione sono state condotte con particolare attenzione alle norme di sicurezza, utilizzando aspiratori e nebulizzatori per contenere la diffusione di polveri. La Soprintendenza ha richiesto anche saggi archeologici per verificare l'eventuale presenza di antiche mura cittadine.
UN PROGETTO CHE CREA DUBBI E POLEMICHE
Non mancano però le polemiche. La presenza di un fast food a poche decine di metri da diverse scuole - la media "Cosola", l'istituto superiore "Europa Unita" e la primaria "Marconi" - ha sollevato preoccupazioni tra alcuni genitori e educatori.
Il dibattito riecheggia una controversia del 2018, quando l'amministrazione aveva fatto spostare un cartello pubblicitario di McDonald's considerato inappropriato nelle vicinanze di una scuola elementare. Ora la questione si ripropone, ma con un punto vendita fisico invece di una semplice pubblicità.
Anche all'interno della maggioranza politica locale emergono alcuni ripensamenti. Alcuni si chiedono se non sarebbe stato meglio recuperare la struttura originale, magari trasformandola in un parcheggio multipiano, piuttosto che cancellarla definitivamente.
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