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Il fatto

Parco dei 5 laghi: approvata la convenzione tra i Comuni e la Città metropolitana

Tra gli obiettivi principali la tutela degli habitat naturali e la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali

Parco dei 5 laghi: approvata la convenzione tra i Comuni e la Città metropolitana

Palazzo comunale di Ivrea

Procede – seppur con passo rallentato – l’iter per la piena operatività del Parco dei 5 Laghi, l’area naturalistica che riunisce Ivrea, Montalto Dora, Chiaverano, Borgofranco e Cascinette. Il primo passo concreto è arrivato da Chiaverano che, nel consiglio comunale del 31 luglio, ha approvato all’unanimità la bozza di convenzione con la Città Metropolitana di Torino, a cui spetterà la gestione economico-finanziaria e organizzativa dell’area protetta.

La convenzione prevede l’istituzione di una comunità consultiva composta dai vertici politici dei Comuni e coordinata da Alessandro Sicchiero, referente nominato da Città Metropolitana, con il compito di definire programmi e obiettivi strategici. Il modello di finanziamento poggerà su fondi dell’ente metropolitano integrati da una quota calcolata in base al numero di residenti nei cinque Comuni.

Il via libera politico, però, non basta: restano da concludere i lavori del piano pluriennale strategico, avviati lo scorso novembre attraverso quattro tavoli tematici con il coinvolgimento di associazioni ambientaliste, organizzazioni agricole, Confindustria e Legambiente. Solo dopo aver fissato in modo definitivo azioni e priorità sarà possibile accedere ai fondi nazionali e regionali necessari per avviare i progetti.

Tra gli obiettivi principali: tutela degli habitat naturali, valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali, promozione turistica sostenibile, sviluppo dell’accoglienza e creazione di sinergie con attori territoriali. «Il Parco offre enormi opportunità di sviluppo turistico se saprà proteggere e valorizzare le sue peculiarità ambientali», ha ricordato l’economista Giampiero Lupatelli, autore del concept per Caire Consorzio.

Con la nuova governance, l’auspicio è imprimere finalmente una svolta a un progetto nato sette anni fa e rimasto da troppo tempo in stallo, restituendo al territorio un volano di sviluppo capace di fare rete tra natura, economia e comunità locali.

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