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Cronaca

Ordinanza di Nichelino: sospesa la vendita serale di alcolici

Il provvedimento interessa sia i negozi di vicinato che i distributori automatici operativi fino a tarda sera (“vending machine”)

Ordinanza di Nichelino

Immagine di repertorio

Il Comune di Nichelino ha disposto un divieto alla vendita di alcolici nelle ore serali. Il provvedimento interessa sia i negozi di vicinato che i distributori automatici operativi fino a tarda sera (“vending machine”). La decisione è stata motivata da “ripetuti episodi di assembramenti serali e notturni” che hanno compromesso la quiete pubblica e causato vandalismi, oltre a segnalazioni di vendita di alcolici a minorenni, con conseguenti interventi delle Forze di Polizia per ragioni di ordine pubblico, sicurezza e decoro urbano.

Il divieto prende di mira in particolare la vendita di alcolici e superalcolici, ritenuti potenzialmente pericolosi per la sicurezza, il decoro e la salute pubblica, soprattutto in caso di consumo da parte di minorenni.

Altri comuni piemontesi hanno adottato provvedimenti simili in risposta a criticità locali:

  • A Carmagnola, dal 13 giugno 2025 è in vigore un’ordinanza di 30 giorni che vieta la vendita per asporto di alcolici dalle ore 20:00 in poi — per pubblici esercizi, circoli, minimarket e distributori automatici — e la somministrazione tra le 01:00 e le 06:00, con divieto di consumo in pubblico.

  • A Cinisello Balsamo (Lombardia), l’ordinanza firmata il 5 agosto 2025 vieta la vendita serale e notturna (dalle 18:00 alle 07:00) in specifiche vie e piazze del centro fino al 15 ottobre, in risposta a segnalazioni di abusi, disordine e abbandono di contenitori.

Il Comune di Nichelino ha adottato un provvedimento mirato alla sicurezza urbana e al mantenimento del decoro: l’ordinanza di sospensione della vendita serale di alcolici si inserisce all’interno di una serie di azioni volte a contenere disagi legati sia al consumo eccessivo di alcol sia alla gestione precisa dei servizi pubblici e del territorio.

Il confronto con esperienze in altre città e il riferimento alla normativa nazionale indicano come questi interventi rientrino in un quadro più ampio di strumenti amministrativi, utilizzati dagli enti locali per rispondere a fenomeni con impatti diretti sulla vivibilità dei centri urbani.

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