l'editoriale
Cerca
Il caso
20 Ottobre 2025 - 08:15
Un patrimonio di oltre due milioni e mezzo di euro, costruito tra Stati Uniti e Piemonte, è al centro di una disputa giudiziaria che ha coinvolto familiari, professionisti e magistratura
Un patrimonio di oltre due milioni e mezzo di euro, costruito tra Stati Uniti e Piemonte, è al centro di una disputa giudiziaria che ha coinvolto familiari, professionisti e magistratura. La vicenda riguarda una donna nata nel 1925 negli Stati Uniti e rientrata in Canavese negli ultimi decenni della sua vita. Lì aveva gestito diversi immobili e un autolavaggio, accumulando una ricchezza significativa.
Secondo l’accusa, nell’ultimo anno di vita la donna avrebbe redatto ben otto testamenti, tre dei quali nel giro di un solo mese. In ciascuno, le disposizioni cambiavano in modo sostanziale, fino all’ultima versione, in cui quasi tutto il patrimonio veniva assegnato a un avvocato che l’aveva assistita in alcune controversie con i suoi inquilini. I nipoti, esclusi dalla successione, hanno impugnato il documento davanti al Tribunale di Ivrea, sostenendo che la zia non fosse più pienamente capace di intendere e volere.
La Procura di Ivrea, con la pm Valentina Bossi, ha contestato al legale il reato di circonvenzione d’incapace, ipotizzando che abbia approfittato dello stato di vulnerabilità della donna per ottenere l’inserimento come beneficiario. Secondo l’accusa, «l’imputato avrebbe abusato dello stato di infermità psichica della signora inducendola a redigere un testamento in suo favore». L’inchiesta ha portato a perquisizioni, sequestri e al blocco temporaneo dei beni, in attesa della definizione del procedimento.
L’avvocato Pierpaolo Piolatto, che rappresenta i sei nipoti esclusi dall’eredità, ha depositato una memoria in cui si parla di «compromessa capacità mentale della signora e di un rapporto di totale dipendenza verso il professionista». A supporto, sono stati prodotti pareri medici e il registro delle visite domestiche, che mostrerebbe come nelle date di modifica dei testamenti il legale fosse l’unico presente nell’abitazione.
Di segno opposto la tesi difensiva del collega dell’imputato, l’avvocato Ferdinando Ferrero. Nella sua memoria, sottolinea che «le visite geriatriche effettuate nel 2020, anche a pochi giorni dall’ultima stesura del testamento, confermano la piena lucidità della signora e la sua capacità decisionale in materia patrimoniale». A sostegno della difesa è stato citato anche un video registrato 18 giorni prima della morte, nel quale la donna affermava che l’avvocato era «il solo padrone della casa», confermando di averlo scelto come erede per riconoscenza.
Dopo la morte della donna, avvenuta il 22 agosto 2021, la gestione dell’eredità è stata congelata in attesa del giudizio. Il procedimento, che si preannuncia lungo, dovrà chiarire se le ultime volontà della “zia d’America” siano frutto di una libera scelta o di una manipolazione. Intanto, immobili, conti e titoli restano vincolati, in attesa che la magistratura accerti la validità dell’ultimo testamento e la legittimità del beneficiario.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..