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TENNIS - NITTO ATP FINALS

Djokovic mette Sinner nel mirino: "Ecco cosa penso di lui". E sulla città di Torino...

Il serbo ritrova il 22enne a 4 mesi di distanza. Intanto Alcaraz non ci sta e attacca dopo la sconfitta

Doppio sold out al Pala Alpitour per le Nitto Atp Finals. Lo spettacolo, inscenato anche da Zverev e Alcaraz (6-7, 6-3, 6-4 per il tedesco, un po’ a sorpresa), continua a salire di livello e martedì sera potrebbe toccare l’apice, almeno dal punto di vista delle emozioni, quando il numero 1 e campione in carica, Novak Djokovic, e il numero 1 azzurro, beniamino di casa, Jannik Sinner, si affronteranno alle 21 per la terza giornata delle Nitto Atp Finals. Dal 14 luglio, giorno della sfida tra i due a Wimbledon in semifinale (6-4, 6-3, 7-6 per il serbo), al 14 novembre: in mezzo quattro mesi che sembrano un’eternità, specie se si guarda alla crescita esponenziale del 22enne di San Candido. La Volpe Rossa della Val Pusteria va ripetendo da giorni a proposito di re Nole: «Se perdo, imparo. Partite così, che valgono una finale, ti fanno capire dove sei arrivato». Ti fanno capire di quanto si è alzata l’asticella, di quanto manca ancora ad arrivare al top dei top. Intanto, lunedì 13 novembre, dopo la notte trascorsa a faticare per battere un agguerrito Holger Rune e a concedere interviste attorno alle 2 di notte, il serbo, osannato dal pubblico torinese, ha ritirato la coppa del numero 1 dalle mani di Andrea Gaudenzi. Per lui sono 400 le settimane in testa alla classifica in carriera, un numero spaventoso.

Archiviata la questione ranking, chiusa matematicamente con la vittoria sul danese allenato da Becker (e si vede), per Djokovic è già tempo di pensare alla sfida contro Sinner, giocatore che conosce molto bene: «Jannik - ha detto a proposito Nole -, ha un rovescio migliore di Rune ed è in grande forma. Ha giocato forse il tennis della sua vita quest’anno, la migliore stagione della sua carriera. Giocare in casa con il pubblico italiano aiuta molto, aumenta la sua fiducia, gli dà in qualche modo le ali per giocare il suo miglior tennis, cosa che ha fatto. Ho visto un po’ del suo match contro Tsitsipas. Ha giocato molto bene, servizi buoni». «Jannik - ha continuato - è uno dei colpitori più veloci e potenti da fondo campo che abbiamo nel mondo negli ultimi anni. Conosco molto bene il suo gioco. Non ho mai perso contro di lui, ma abbiamo avuto alcuni match molto equilibrati. L’ultima volta che abbiamo giocato è stata in semifinale a Wimbledon». Infine: «Sì, mi preparerò bene per la partita - ha aggiunto -. So cosa aspettarmi. Posso aspettarmi il massimo da lui, ovviamente, con il supporto del pubblico». «Sarà bello - ha aggiunto -, penso, per il torneo, vederci affrontare. Penso che entrambi siamo in grande forma. Vediamo cosa succede». Pubblico che comunque ancora una volta ha fatto breccia nel cuore del campione serbo, che in un certo qual senso tira la volata a Torino per il 2025/2030: «Mi sento sempre come a casa - ha detto - a Torino e in questo bel Paese».

ALCARAZ, ESORDIO AMARO

Prima sbaglia a prenotare un ristorante, scambiandone uno per un altro; poi perde alla sua prima sfida ufficiale nelle Nitto Atp Finals. Non un buon momento per l’ex numero 1 Atp, lo spagnolo Carlos Alcaraz, che al termine della sfida ha spiegato il motivo principale della sua debacle, prendendosela con il campo: «Sicuramente è la più veloce del circuito - ha dichiarato al termine della sconfitta contro Zverev -. Non so perché sia stata scelta questa superficie, altri campi in cemento su cui giochiamo sono più lenti. Invece qui lo hanno fatto molto veloce. Non so perché. Alcune cose non le capisco perché non giochiamo mai su una superficie così veloce durante l’anno». Sulla sua condizione, invece: «C’è stanchezza mentale - ha detto -, se voglio vincere questo torneo o terminare l’anno come numero uno devo arrivare a questo punto dell’anno tranquillo».

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