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MONDO BIANCONERO

Viaggio nella crisi della Juve: ecco come Allegri cercherà di uscirne

La squadra ha abbandonato i sogni scudetto, ora c'è bisogno di ripartire: queste le mosse del tecnico

Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri

Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri

Empoli, Inter e Udinese: tre partite, un punto conquistato e un solo gol fatto, sono questi i numeri della crisi della Juventus. I tifosi hanno fischiato dopo il clamoroso 0-1 friulano allo Stadium, ora cambiano le prospettive di classifica: non si punta più in alto, anche perché l’Inter è scappata via a +7 (con una gara in meno), ma è meglio guardarsi alle spalle, con il Milan che è ad una sola lunghezza.

Così Allegri ha subito fissato la ripresa nella mattinata dopo il fattaccio contro l’Udinese, dividendo in due il gruppo e facendo fare scarico a chi ha giocato allo Stadium e dirigendo una seduta ad alti ritmi con tutti gli altri. “Non dobbiamo demoralizzarci, dispiace non essere riusciti a stare dietro a un’Inter che sta facendo un cammino straordinario ma l’importante è tornare a fare punti chiave per la Champions già a Verona” è il messaggio dell’allenatore per ricompattare l’ambiente. Anche lui, però, nonostante abbia toccato le 405 panchine in bianconero raggiungendo Lippi al secondo posto della classifica all time, non è stato risparmiato dalle critiche: non ha convinto la scelta di puntare su Alex Sandro come sostituto di Danilo ed è tornata sotto accusa la scarsa verve offensiva della Juve, capace di realizzare una sola rete negli ultimi 270 minuti di campionato.

A tal proposito, in vista della trasferta al Bentegodi, verrà in soccorso Vlahovic, ormai prossimo al rientro in gruppo: già durante l’allenamento post-Udinese ha svolto qualche esercitazione insieme ai compagni, nella seduta del mercoledì è previsto il suo ritorno definitivo e a piena disposizione. La Juve si aggrappa al serbo per provare ad uscire dalla crisi, anche perché Milik si è divorato almeno due occasioni contro i friulani e Chiesa non segna praticamente da un mese, in più non si può certo chiedere a un ragazzino del 2005 come Yildiz di caricarsi i bianconeri sulle spalle.

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