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PIANETA JUVE

Dal tentato sequestro alla maxi squalifica per doping: Pogba II, cronaca di un fallimento annunciato

Il ritorno del francese a Torino è stato un flop e durato soli 162 minuti, 50mila euro ogni 60 secondi

Dal tentato sequestro alla maxi squalifica per doping: Pogba II, cronaca di un fallimento annunciato

Paul Pogba (da Instagram)

È cominciata male, con il caso del tentato sequestro da parte di uno dei suoi fratelli e di alcuni suoi amici di infanzia, con tanto di richiesta di riscatto annesso. Ed è finita peggio, con una squalifica “monstre” di 4 anni comminatagli giovedì 29 febbraio dal Tribunale Nazionale Antidoping. Stiamo parlando di Paul Pogba - atto secondo - alla Juventus. Rientrato a Torino con una valigia piena di speranze, il francese ha vissuto due anni orribili, di fatto senza mai giocare con la maglia della Juventus. Solo 162 i minuti giocati dall’ex Polpo bianconero la scorsa stagione. Poi il caso di doping scoppiato dopo un controllo effettuato alla prima giornata, a Udine, quando Pogba era in panchina e non era neanche sceso in campo per un minuto. Un vero e proprio salasso per le casse della Vecchia Signora che solo nel primo anno, ha versato nelle tasche di Pogba, prima di ridurgli lo stipendio a 2mila euro al mese, 50mila euro per ogni minuto giocato.


Tornando alla squalifica di 4 anni, giovedì 29 febbraio, una volta appresa la notizia da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, Pogba è tornato a parlare dopo mesi e lo ha fatto pubblicando il suo pensiero sul suo profilo social: «Oggi - scrive Pogba - sono stato informato della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che la sentenza sia errata. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato che tutto quello che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi sia stato tolto. Quando sarò libero da restrizioni legali l'intera storia sarà chiara, ma non ho mai preso consapevolmente o deliberatamente integratori che violano le normative antidoping. Da atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato altri atleti e tifosi di nessuna delle squadre per cui ho giocato o contro. In conseguenza della decisione farò ricorso davanti al Tribunale arbitrale per lo sport».

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