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"S4": lettere e numeri, cosa significano? Dietro le sigle dei diversi sport un mondo di classificazioni

Guida alle sigle delle classi di disabilità nelle Paralimpiadi: come vengono classificati gli atleti per avere una competizione equa

Lettere e numeri, cosa significano? Dietro le sigle dei diversi sport un mondo di classificazioni

Un'immagine del basket in carrozzina in scena a Parigi (foto LaPresse)

In questi giorni le Paralimpiadi di Parigi stanno entrando nelle case di tutti gli italiani e, dunque, anche le persone che normalmente non seguono questo fantastico mondo si stanno ponendo un quesito. Cosa significano le sigle alfanumeriche, che identificano le varie gare?

LA RISPOSTA AL QUESITO
Si riferiscono alle diverse disabilità delle atlete e degli atleti impegnati. Tutti prima di poter gareggiare devono essere valutati dal Comitato Paralimpico Internazionale e sottoporsi a delle visite mediche di classificazione, che permettano di inserirli in una classe di disabilità. Non si tratta di verdetti inappellabili, perché soprattutto in presenza di patologie degenerative, i paralimpici sono soggetti a visite periodiche di riclassificazione, che tengano conto dell’evoluzione della loro situazione. L’obiettivo è di garantire, all’interno di ogni disciplina, delle competizioni eque, fra avversari che abbiano delle capacità funzionali simili.

FISICHE, VISIVE E INTELLETTIVE
Le menomazioni ammissibili nello sport paralimpico sono fisiche, visive e intellettive. Tornando alle sigle delle classi, nel nuoto S sta per Swimming e poi dall’1 al 10 sono le disabilità fisiche, dall’11 al 13 le visive e il 14 identifica i disabili intellettivi. Le disabilità fisiche comprendono la potenza muscolare compromessa, per esempio per lesioni del midollo spinale, gamma di movimenti compromessi, per l'immobilizzazione cronica di un’articolazione, problemi agli arti, per un deficit congenito o dovuto a una malattia/trauma, differenza di lunghezza delle gambe, bassa statura, legata a lunghezza ridotta delle ossa, ipertonia, ovvero ridotta capacità di allungamento del muscolo e danni al sistema nervoso centrale, atassia, in caso di movimenti scoordinati da lesioni cerebrale o sclerosi multipla e atetosi, quando il soggetto ha movimenti involontari lenti e continui, tipici della paralisi o lesioni cerebrali.

PROBLEMI VISIVI
I problemi visivi coinvolgono gli atleti che hanno una vista ridotta o assente. I ciechi sono accompagnati da una guida. Le disabilità intellettive presentano una restrizione nel funzionamento intellettuale e la menomazione deve essere posseduta dall'atleta già prima dei 18 anni. Risulta, dunque, evidente che atleti con problematiche apparentemente diverse possano gareggiare assieme, perché rientranti nella stessa classe, all’interno di un processo di classificazione articolato e complesso.

Sulla pagina ufficiale dei Giochi Paralimpici (https://olympics.com/it/paris-2024/giochi-paralimpici/classificazione-paralimpica) è possibile consultare la classificazione per categorie di tutte le discipline sportive presenti alle Paralimpiadi. Prendendo come esempio il nuoto, la categorizzazione avviene innanzitutto in base allo stile, ossia:

S: farfalla, dorso e stile libero, cioè quegli stili che presuppongono potenza negli arti superiori
SB: rana
SM: misti.

Le categorie sono poi ulteriormente divise a seconda della menomazione e del grado:

S1-S10: disabilità fisica; maggiore è il numero, meno grave è la limitazione allo svolgimento dello sport.
È necessario considerare che atleti con disabilità anche molto differenti tra loro - come ad esempio l'assenza di arti superiori o inferiori - possono gareggiare insieme, poiché le categorie sportive sono determinate in base all'effetto che una determinata disabilità ha sulla pratica del nuoto, e non sulla disabilità in sé.
S11-S13: problemi di vista; anche in questo caso, si va dalla classe 11 in cui la cecità è pressoché totale, a 13 in cui il deficit visivo è meno grave.
S14: deficit intellettivo.

CICLISMO PARALIMPICO

Solo: cinque categorie, da C1 a C5, praticate da atleti che gareggiano con delle protesi o che hanno una mobilità limitata degli arti superiori o inferiori

Handbike: cinque categorie, da H1 a H5, per atleti con lesioni al midollo spinale o che gareggiano con protesi a uno o entrambi gli arti inferiori

Triciclo: T1 e T2, per atleti con disfunzioni locomotorie e problemi di equilibrio (come paralisi cerebrale o emiplegia)

Tandem: B, per gli atleti non vedenti o ipovedenti che gareggiano con una guida vedente.

“C” sta per “ciclismo”, “H” per “handbike”, “T” per “triciclo” e “B” per “non vedente” (per tandem).

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