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GIORNATA GRANATA
03 Ottobre 2024 - 17:37
Il direttore tecnico del Torino, Davide Vagnati
Il Toro va a caccia dell’impresa, al Filadelfia la concentrazione è massima in vista della trasferta di sabato sera a San Siro. E anche il direttore tecnico Davide Vagnati ha voluto caricare l’ambiente: «Per la sfida contro l’Inter non possiamo fare paragoni dal punto di vista tecnico: sarà una partita difficile, dovremo avere l’atteggiamento giusto e il furore agonistico» le parole dell’uomo mercato del club di via Viotti in vista della sfida contro i campioni d’Italia.
E c’è un dato che fa ben sperare i granata: negli ultimi quattro anni, infatti, la squadra è sempre riuscita ad esaltarsi quando ha incrociato un’avversaria con il tricolore sul petto. Nelle ultime due stagioni con Ivan Juric alla guida, il Toro ha centrato l’impresa di battere sia il Napoli sia il Milan, le squadre che nell’anno precedente avevano trionfato in serie A. Nel 2023/2024 Zapata e compagni sono riusciti addirittura a strappare quattro punti ai partenopei, con il netto 3-0 all’Olimpico Grande Torino del gennaio scorso e con l’1-1 al Maradona con rovesciata di Sanabria, mentre contro il Diavolo arrivò un successo tra le mura amiche e una sconfitta a San Siro. E anche in precedenza i granata hanno fatto un mezzo sgambetto ai campioni d’Italia in carica: nel 2021/2022 hanno fermato l’Inter sull’1-1, nel 2020/2021 hanno pareggiato contro la Juventus per 2-2. Il problema, però, è che tutti i risultati positivi sono arrivati davanti ai propri tifosi, mentre in trasferta spesso e volentieri sono stati dolori.
Ecco perché un miracolo a San Siro varrebbe doppio, considerando pure che è uno stadio inviolato dai granata dall’aprile del 2016 con reti di Molinaro e Belotti. Servirà la partita perfetta, soprattutto non si potranno commettere gli svarioni che hanno spianato la strada ai biancocelesti di Baroni nell’ultimo turno di campionato. «Mi è dispiaciuto per il primo tempo contro la Lazio, ma siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare - ha aggiunto Vagnati, presente all’inaugurazione della via dedicata a Giorgio Ferrini, capitano del Toro negli anni 60 e 70, nel distretto toponomastico dello sport di Villaretto - e anche limitare gli errori tecnici nei gol subiti: i nuovi arrivati stanno facendo bene, da Adams a Coco fino al portiere Paleari». Specialmente lo scozzese ha avuto un impatto da applausi: «Quando una squadra vuole fare qualcosa di più, ci vuole concorrenza - le parole del dt - perché aiuta a migliorarsi, ad avere un allenamento sempre al massimo e porta tanti benefici: chi non riesce a starci, non può alzare il livello». È questo il segreto del nuovo Toro, che però andrà a San Siro senza il suo allenatore: Vanoli sarà costretto a seguire la sfida dalle tribune causa squalifica. In panchina ci sarà il vice Godinho, il portoghese che parla quattro lingue e che segue il tecnico fin dai tempi della Russia, allo Spartak Mosca. Toccherà al classe 1986 di Almada provare lo sgambetto all’Inter campione d’Italia.
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